05 novembre 2021 15:36

La Fondazione Sozzani porta a Milano la mostra Hope, con i fotografi selezionati nel 2019 dal Prix Pictet, un premio fondato dall’omonima banca svizzera per promuovere la riflessione su problemi legati alla sostenibilità e alla relazione tra esseri umani e ambiente.

L’ottava edizione è la più recente del concorso, visto che nel 2020 si è fermato a causa della pandemia da covid-19. La fotografa ivoriana Joana Choumali l’ha vinta con la serie Ça va aller, che rielabora il trauma personale e collettivo dopo l’attentato di Grand-Bassam, una località turistica dove il 13 marzo 2016 tre terroristi hanno sparato sulla folla, uccidendo 19 persone e ferendone 33. Choumali intreccia i ricordi di vacanze spensierate con il dolore e la malinconia che invadono la città dopo l’attacco. A tre settimane dall’evento, la fotografa torna a Grand-Bassam. Decide di documentare il luogo senza troppe mediazioni e scatta con il suo iPhone. Tornata a casa scopre nel ricamo una maniera per liberarsi dall’angoscia e dal dolore; le foto diventano così la sua tela dove affondare ago e filo, e guarire, punto dopo punto.

Gli altri autori esposti in Hope sono Shahidul Alam, Margaret Courtney-Clarke, Rena Effendi, Lucas Foglia, Janelle Lynch, Gideon Mendel, Ross McDonnell, Ivor Prickett, Robin Rhode, Awoiska van der Molen e Alexia Webster. La mostra sarà aperta fino al 28 novembre.

Il premio della nuova edizione del concorso, intitolata Fire, sarà annunciato il 15 dicembre durante una cerimonia al Victoria & Albert museum di Londra.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it