Dai giornali dell’Europa orientale

La rassegna stampa di Eurotopics riferisce il punto di vista di alcuni giornali dell’Europa orientale. Ecco alcuni estratti.

  • In un post su Facebook pubblicato dal sito ucraino gordonua.com, lo scrittore russo Boris Akounine lancia un appello all’esercito e alla popolazione del suo paese: “Cari lettori russi che non v’interessate di politica (e so che siete molti), siete consapevoli del fatto che con l’ordine di mettere in allerta l’arsenale nucleare russo Putin porta il pianeta sull’orlo di una guerra mondiale? Voglio rivolgermi alle forze armate. Se dovesse esservi dato quest’ordine, non lo eseguite. Non prendete la responsabilità di provocare questa catastrofe. Questo non significa affatto lasciarsi intimidire. Significa che è tempo per tutti di svegliarsi e realizzare che un pazzo può distruggere tutta la vita sulla Terra”.
  • Anche il quotidiano croato Jutarnji list avverte del pericolo nucleare: “Putin ha lanciato tutta l’operazione alimentando il progetto appassionato di riportare una vittoria storica, di affermarsi come un leader russo potente, come il padrone dell’Europa, se non dell’Eurasia. Ma Putin è solo, teme la sua mortalità, come gli ha ricordato la pandemia, sa di non essere eterno. ‘Dopo di me il diluvio’, aveva affermato un tempo un tipo strano. Dopo di me il disastro nucleare, entrare nella storia come un personaggio imprescindibile, ecco le idee che potrebbero girare nella testa di Vlad the Mad. Per questo s’impone la massima prudenza.
  • Il sito lettone Satori sottolinea che il presidente russo combatte anche contro il suo stesso popolo: “Se Putin crede davvero, come afferma, che i russi e gli ucraini formano un’unica nazione, ne consegue che invadendo l’Ucraina, la Russia è in guerra contro se stessa. Forse questa circostanza fornisce una spiegazione alle sue azioni. Vuole annientare gli sforzi dell’Ucraina di costruire una democrazia basandosi sullo stato di diritto e su un sistema politico equo. Perché la scintilla della democrazia rischia di conquistare il suo stesso paese. Il popolo è l’unico a poter rovesciare il vecchio despota. E lui vuole privare il popolo della possibilità di lasciarsi sedurre dalle idee pericolose dei vicini”.
  • Sul giornale romeno Adevărul, l’esperto di educazione Stefan Vlaston ripone le speranze sulle persone influenti della società russa che pensano al futuro dei loro figli: “Gli esponenti dell’élite politica e militare russa hanno anche loro dei figli e dei nipoti. Non vogliono vederli morire in una guerra nucleare. Non vogliono un suicidio collettivo. Presto o tardi questa élite deporrà Putin, pacificamente o con la violenza. Altrimenti la popolazione russa subirà enormi sofferenze, piangerà i suoi morti e maledirà quelli che avrebbero potuto impedire questa follia ma non l’hanno fatto”.
  • Il quotidiano slovacco Denník N accoglie con favore la decisione del cancelliere tedesco Olaf Scholz d’inviare armi all’Ucraina: “Tenuto conto della qualità delle relazioni tra la Germania e la Russia e della regolamentazione estremamente rigida in materia di esportazione di armi, si tratta di un evento senza precedenti. Allo stesso tempo il cancelliere ha annunciato importanti investimenti nell’esercito del paese. In altri termini, Putin ha perso il suo alleato più fedele a ovest, che peraltro è la prima potenza d’Europa”.
  • Il giornale ungherese Magyar Hang si preoccupa della sorte dei profughi ucraini in un paese ostile ai migranti: “Il governo chiede oggi alla società di fare prova di compassione nei confronti degli esponenti della minoranza magiara in fuga dall’Ucraina subcarpatica. Ora, da dodici anni questo governo si è specializzato nel calpestare i piedi alle minoranze, alle persone bisognose di assistenza e a chi gli viene in aiuto. Viviamo attualmente un periodo storico, durante il quale gli ungheresi devono mostrare qual è il loro grado di resilienza e di misericordia.

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