Il film di Michael Matthews è una rarità di questi tempi: un’avventura divertente, fantasiosa, originale, capace di mescolare i generi, realizzata con un budget relativamente modesto. È un peccato che non sia potuta passare in sala. Il protagonista è Joel (Dylan O’Brien), che all’inizio ci spiega com’è finito il mondo. Un enorme asteroide è arrivato davvero vicino alla Terra, è stato distrutto prima dell’impatto, ma le sostanze chimiche che sono piovute successivamente hanno riempito il pianeta di mostri mutanti rendendolo inabitabile. Joel è l’unico single in un bunker dove ha passato gli ultimi sette anni. Una situazione che comincia a pesargli, soprattutto perché al momento dell’apocalisse stava per perdere la verginità insieme alla sua ragazza del cuore, Aimee (Jessica Henwick). Così decide di sfidare un mondo davvero ostile per raggiungere la sua amata in un altro bunker. Gli effetti speciali sono abbastanza scadenti, ma le creature che Joel incontrerà sono tutte concepite con cura e alla fine, a loro modo, memorabili. I sentieri percorsi dal nostro eroe non sono certo inesplorati, ma l’equilibrio tra commedia, avventura e stravaganza compensa molte mancanze del film. In più c’è da rallegrarsi perché gli autori hanno dimostrato che si può inventare un universo da zero e strizzarlo in un film di un’ora e mezza, lasciando gli spettatori con la voglia di averne un altro po’, invece che espanderlo in otto episodi costringendoli a implorare per averne di meno. __**David Ehrlich, IndieWire**

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Questo articolo è uscito sul numero 1405 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati