Il 30 settembre l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato condannato in primo grado a un anno di prigione per finanziamenti illegali alla sua campagna per le presidenziali del 2012. In particolare Sarkozy e gli altri quattordici imputati nel caso Bygmalion sono stati riconosciuti colpevoli di aver emesso fatture false e aver superato il tetto stabilito dalla legge per le spese elettorali, che ammonta a 20 milioni di euro. Sarkozy, 66 anni, potrà scontare la pena ai domiciliari. Molti politici di destra gli hanno espresso solidarietà, lanciando gravi attacchi ai giudici, fa notare il quotidiano Libération. “Ma queste dichiarazioni sono solo rumore di fondo. La magistratura ha finalmente deciso che la Francia deve entrare nel gruppo dei paesi dove gli eletti sono chiamati a rispondere dei loro crimini di fronte alla giustizia come tutti gli altri”, fa notare il direttore Dov Alfon. “È la prima volta che sotto la quinta repubblica un ex presidente è condannato al carcere per reati commessi ai tempi in cui era in carica”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1430 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati