È stato individuato un nuovo ceppo del virus hiv che circola da alcuni anni nei Paesi Bassi. La variante Vb, più virulenta, sarebbe comparsa alla fine degli anni ottanta, si sarebbe diffusa intorno al 2000 e avrebbe poi rallentato a partire dal 2010. Le persone infettate da questo ceppo hanno una carica virale più alta, cioè una quantità maggiore di virus nel sangue. Inoltre, tendono a sviluppare l’aids più rapidamente rispetto alle persone infettate da altri ceppi, e trasmettono più facilmente l’infezione. I trattamenti contro l’hiv sono efficaci anche contro questa variante, ma è importante che la diagnosi sia tempestiva. I ricercatori hanno individuato più di cento casi del nuovo ceppo analizzando i dati relativi a quasi settemila persone infettate. Non si conoscono ancora le mutazioni genetiche che rendono la variante più virulenta né il loro meccanismo d’azione. Oltre a confermare che con il tempo i virus possono indebolirsi o diventare più contagiosi e dannosi per l’organismo ospite, lo studio potrebbe fornire indizi utili per definire la possibile evoluzione del virus sars-cov-2 e della pandemia di covid-19. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1447 di Internazionale, a pagina 95. Compra questo numero | Abbonati