◆ Lungo la costa sudorientale della Groenlandia vive una piccola popolazione di orsi polari con caratteristiche finora sconosciute. L’esistenza del gruppo fa sperare per la sopravvivenza della specie, minacciata dalla crisi climatica. Gli orsi polari si nutrono principalmente di foche, che cacciano dalla banchisa artica. Lo scioglimento del ghiaccio marino, dovuto al riscaldamento globale, costringe gli orsi a spostarsi verso nord, dove ci sono meno foche.

All’inizio dell’ottocento alcune spedizioni navali danesi avevano segnalato la presenza di orsi bianchi lungo la costa sudorientale della Groenlandia, una zona isolata dal resto dell’isola da montagne e ghiacciai. Ora alcuni ricercatori, scrive Science, hanno analizzato le caratteristiche della popolazione. Il gruppo è piccolo e distinto geneticamente dalle altre popolazioni artiche. Nell’area il ghiaccio marino è presente solo tra febbraio e fine maggio. Il mare è quindi libero per più di 250 giorni all’anno, un periodo di digiuno troppo lungo per gli orsi. Gli animali riescono però a sopravvivere perché cacciano dai blocchi di ghiaccio di acqua dolce proveniente dalle montagne circostanti. Le particolari condizioni ambientali garantiscono quindi la sopravvivenza del gruppo. Molti modelli climatici prevedono che presto il mar glaciale Artico sarà senza ghiaccio per buona parte dell’anno. Ma in alcune aree montuose, per esempio alle isole Svalbard, si potrebbero creare delle riserve per gli orsi polari.

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Questo articolo è uscito sul numero 1466 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati