◆ In alcuni tratti la Loira può essere guadata a piedi. La navigazione sul Reno è a rischio. Il livello del Po è così basso da danneggiare l’agricoltura. La Serbia ha cominciato a dragare il Danubio per consentire il passaggio delle barche. La siccità ha ridotto alcuni grandi fiumi europei a rigagnoli, scrive il Guardian, con conseguenze potenzialmente drammatiche per l’industria, i trasporti, il settore dell’energia e la produzione alimentare. A un inverno e una primavera con poche piogge è seguita un’estate con temperature altissime. Il 19 luglio nel Regno Unito è stato registrato un record storico (40,3 gradi a Coningsby). Secondo i ricercatori del World weather attribution, la crisi climatica ha reso dieci volte più probabili le ondate di caldo nel Regno Unito, e bisognerebbe varare piani d’azione per limitare i danni.

Condizioni eccezionali sono state registrate in gran parte d’Europa. Secondo lo European drought observatory, negli ultimi giorni di luglio il 47 per cento del territorio dell’Unione europea era a rischio siccità, mentre nel 17 per cento è scattato lo stato d’allerta. “In futuro le ondate di caldo saranno più frequenti”, spiega Petteri Taalas, segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale. “In estate il caldo estremo sarà la normalità e ci saranno picchi ancora più alti”. Il mese di luglio è stato particolarmente caldo a livello globale, anche se nell’oceano Pacifico è in corso il fenomeno climatico della Niña, che causa una riduzione delle temperature.

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Questo articolo è uscito sul numero 1474 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati