Dal 2013 l’esercito della Nigeria, nella lotta contro i jihadisti di Boko haram, ha portato avanti nel nordest un programma segreto e illegale per far abortire le donne sequestrate dai miliziani che, una volta liberate, scoprivano di essere incinte. Lo rivela un’inchiesta dell’agenzia Reuters, secondo cui le donne coinvolte sono almeno diecimila. Nella stragrande maggioranza dei casi gli venivano somministrati dei farmaci di nascosto. Il ministro dell’informazione nigeriano Lai Mohammed ha categoricamente smentito l’esistenza del programma. In una seconda inchiesta, la Reuters ha intervistato 44 persone che affermano di aver visto i soldati nigeriani uccidere intenzionalmente dei bambini nel corso delle operazioni antiterrorismo.

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Questo articolo è uscito sul numero 1491 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati