“C’è chi dice che se la rivoluzione industriale fosse cominciata in Africa, oggi il mondo andrebbe a energia solare”, scrive il mensile britannico Geographical. “Tuttavia, anche se questa risorsa è abbondante – gran parte della regione riceve più di trecento giorni di sole all’anno – molti paesi africani sfruttano di più le opportunità offerte dai combustibili fossili, non solo esportandoli, ma anche per produrre l’energia di cui hanno bisogno. Più di tre quarti dell’elettricità del continente è prodotta con petrolio, gas e carbone”. Ci si aspetta che la domanda di energia, alimentata dalla crescita della popolazione, raddoppierà entro il 2040 e a quel punto le fonti rinnovabili e a basso costo disponibili localmente diventeranno cruciali. Secondo l’International renewable energy agency (Irena), l’Africa potrebbe facilmente soddisfare un quarto dei suoi bisogni energetici attingendo a fonti pulite e rinnovabili (sole, vento, acqua, energia geotermica) entro il 2030.

Uno dei paesi che sta facendo i conti con la dipendenza dai combustibili fossili è il Sudafrica. Come riporta il sito Daily Maverick, il 9 febbraio, nel suo discorso annuale alla nazione, il presidente Cyril Ramaphosa ha dichiarato lo “stato di disastro” per la crisi energetica, considerata una “minaccia esistenziale” per il paese. Con questa mossa il governo assume poteri più ampi per gestire la situazione. Da anni l’azienda pubblica Eskom, che produce l’80 per cento dell’elettricità in centrali a carbone, non riesce a soddisfare i bisogni della popolazione. Dall’autunno scorso la situazione è peggiorata e i sudafricani sono costretti a una serie di blackout programmati, parziali e di durata limitata, per evitare che la rete nazionale vada in tilt. Alla conferenza Cop26 del 2021 Sudafrica, Stati Uniti, Regno Unito e alcuni paesi europei hanno stretto un accordo che prevede un investimento iniziale di 8,5 miliardi di dollari per favorire l’abbandono dei combustibili fossili e il passaggio a fonti di energia rinnovabili entro il 2050. Uno dei primi interventi previsti è la conversione delle centrali elettriche. ◆

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1499 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati