Da trent’anni Alain Guiraudie occupa un posto speciale nel cinema francese, mantenuto con stravagante audacia, desideri utopici, lucidità. La prova è che a 57 anni firma il suo film più folle. Si apre con un podista poco convinto che avvicina una prostituta non più giovane. Vorrebbe andare con lei, ma senza pagare, perché è “contro la prostituzione”. Lei salta su un’auto e lui fa appena in tempo a passarle il suo numero di telefono. È una scena che la dice lunga sul film. È un cliché che poco dopo si ripropone in un’altra veste. Lei lo chiama e lo invita in una stanza d’albergo. Segue una superba scena d’amore, una delle più esasperanti del suo genere. In più, all’improvviso, sono interrotti dall’annuncio di un attacco terroristico. Il film è tutto così. Continua prendendo luoghi comuni e timori che gravano sulla Francia per disinnescarli e rovinarli, uno dopo l’altro.
Jacques Mandelbaum, Le Monde

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Questo articolo è uscito sul numero 1509 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati