Il 15 maggio Rachid Ghannouchi, il leader del partito islamista moderato Ennahda, è stato condannato a un anno di carcere e al pagamento di una multa di mille dinari (300 euro) da una corte specializzata in reati di terrorismo, scrive Kapitalis. Ghannouchi era stato denunciato da un sindacato di polizia perché in un discorso aveva definito gli agenti taghout (miscredenti). Intanto il presidente tunisino Kais Saied si è rifiutato di qualificare come “terroristico” e “antisemita” l’attentato del 9 maggio contro la sinagoga La Ghriba, a Djerba, in cui sono morte cinque persone.

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Questo articolo è uscito sul numero 1512 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati