Bob Marley era un enigma, un idealista affascinante e imperfetto, come tanti fuoriclasse. Nato in povertà a Nine Mile, in Giamaica, il giovane Marley non aveva una grandissima voce ma un desiderio ostinato di farsi ascoltare. Si è forgiato diventando la voce della sua isola e oltre. Dalla sua morte, nel 1981 a 36 anni, la sua eredità è stata passata al setaccio. La sua generosità ha bilanciato il suo atteggiamento nei confronti delle donne? L’infanzia difficile giustifica il fatto di essere stato un cattivo padre? I suoi proclami di pace e unità sono davvero serviti a qualcosa? E ha senso aspettarsi che l’abbiano fatto? Tutte queste domande sono in qualche modo pertinenti, ma la biografia frammentata e insoddisfacente Bob Marley. One love di Reinaldo Marcus Green non se le pone proprio. Si limita a glorificare il Marley dei poster. Se non altro, per chi non ha mai visto Bob Marley in azione, Kingsley Ben-Adir è una buona riproduzione.
Amy Nicholson, The New York Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1551 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati