Il 10 marzo 2025 il presidente siriano ad interim Ahmed al Sharaa e Mazloum Abdi, il capo delle Forze democratiche siriane (Fds), a maggioranza curda, hanno raggiunto un accordo per integrare all’interno dello stato tutte le istituzioni civili e militari dell’amministrazione autonoma curda del nordest della Siria, compresi i valichi di frontiera e i giacimenti di petrolio e gas. Le Fds entreranno quindi nell’esercito nazionale siriano.
L’accordo garantisce a tutti i siriani il diritto di partecipare al processo politico e a tutte le istituzioni statali in base alle competenze, indipendentemente dalla provenienza religiosa ed etnica. Si stabilisce che la comunità curda è parte integrante dello stato siriano, e questo ne garantisce i diritti costituzionali e di cittadinanza (i curdi sono stati a lungo discriminati sotto il regime di Assad e dopo lo scoppio della rivoluzione siriana nel 2011 hanno costituito l’Amministrazione autonoma della Siria del nordest, conosciuta come Rojava).
È stato concordato anche un cessate il fuoco in tutto il territorio siriano, il ritorno di tutti gli sfollati siriani nelle loro città e villaggi, il sostegno allo stato nella lotta contro quello che resta del regime di Bashar al Assad e contro le minacce alla sicurezza e all’unità. Le parti inoltre si sono impegnate a respingere gli appelli alla divisione, i discorsi d’odio e i tentativi di incitare alla lotta tra le diverse componenti della società siriana. L’accordo, composto da otto disposizioni, entrerà in vigore entro la fine dell’anno.
Mazloum Abdi ha fatto sapere che sarà formata una delegazione dall’Amministrazione autonoma della Siria del nordest, di cui faranno parte varie componenti, per dialogare con Damasco sul futuro della regione e dello stato siriano, specificando che “la crisi siriana può essere risolta solo attraverso il dialogo tra i siriani”. ◆ fg
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1605 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati