Dolci colline, tovaglie a quadretti, la tinta satura di un Aperol spritz e la torre di Pisa. Ora metteteci un po’ di musica: con ogni probabilità somiglierà alla sdolcinata Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri. “La colonna sonora è sempre la stessa: per molte persone l’Italia è questa”, mi dice Francesco Wilking, musicista, compositore e cantante indie.

Figlio di madre italiana e padre tedesco, cresciuto in Germania, Wilking ha cercato un tipo diverso di sonorità italiane, melodicamente meno straripanti, e meno sentimentalmente esagerate, ispirate più da cantautori come Lucio Battisti e Fabrizio De André. E ha fondato la Crucchi Gang, un gruppo che fa cover di canzoni tedesche degli anni ottanta e di band indie tedesche contemporanee traducendole in italiano. Nel 2020 il loro primo disco è stato un successo di critica e ha raggiunto il trentaquattresimo posto nelle classifiche di vendita tedesche. Il secondo, Fellini, è uscito all’inizio di quest’anno.

La Crucchi Gang è l’avanguardia di un bizzarro revival che l’italo-pop degli anni ottanta sta vivendo in Germania, alimentato in alcuni casi da un serio interesse per la storia del genere e la musicalità della lingua italiana, in altri dalla pura e semplice nostalgia.

Nel 2022 il gruppo bavarese Roy Bianco & Die Abbrunzati Boys è arrivato in vetta alle classifiche tedesche con l’album Mille grazie, superando anche star come i Red Hot Chili Peppers. L’estate di quello stesso anno, il giornalista dell’edizione tedesca di Rolling Stone e musicista Eric Pfeil è entrato nella classifica dei best seller di Der Spiegel con Azzurro, una raccolta di saggi che celebra cento canzoni italiane inquadrandole nel loro contesto culturale e storico.

Non tutte le canzoni suonate in giro per la Germania nelle ultime due estati sono state particolarmente divertenti. Nell’agosto 2022 Per sempre del cantante tedesco-italiano Giovanni Zarrella, una raccolta di cover decisamente poco ironiche di successi come Angel di Robbie Williams o Home di Michael Bublé, ha venduto vagonate di copie. E anche Sarà perché ti amo è tornata in classifica in Austria, Germania e Svizzera.

Ricchi e Poveri, 1984 (United Archives GmbH/Alamy)

La Germania guarda da tempo immemore all’Italia in cerca di melodie struggenti. L’italiano era la lingua che i compositori tedeschi usavano per le loro opere liriche fino a quando, nel 1791, Il flauto magico di Mozart rese popolare l’opera in tedesco.

Nel dopoguerra del novecento il festival della canzone di Sanremo diventò così popolare in tutta Europa da ispirare la competizione canora dell’Eurovision. Poi grazie al grande flusso di lavoratori italiani immigrati e al boom economico degli anni sessanta, che permetteva ai cittadini della Germania federale di andare regolarmente in vacanza nel Mediterraneo, la musica popolare italiana è entrata a far parte del vernacolo culturale tedesco. La passione per il pop italiano ha raggiunto il picco tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta, soprattutto grazie ai dischi degli artisti pubblicati dell’etichetta Baby Records.

La loro scuderia di cantanti di grandissimo successo – tra cui i Ricchi e Poveri e Al Bano e Romina Power, che erano una coppia anche nella vita – incarnava l’idea di un’Italia inondata dal sole e caratterizzata da uno stile di vita spensierato. Nel 1982 Felicità di Al Bano e Romina rimase nelle classifiche tedesche per quaranta settimane.

“La Baby Records è arrivata al momento giusto nel posto giusto, proprio mentre la disco cominciava a diventare popolare”, dice lo studioso di musica, produttore e curatore Beppe Savoni. “Nessun’altra etichetta ha fatto quello che hanno fatto loro: sono stati forse gli unici a fare dischi suonati sia in discoteca sia a Sanremo”.

La copertina dell’album Crucchi Gang, 2020 (crucchigang.de)

Questi pezzi hanno funzionato così bene nei paesi di lingua tedesca soprattutto grazie a una sonorità che sembrava esotica e al tempo stesso familiare. “Tutti gli artisti italiani che all’epoca diventarono famosi in Germania facevano sempre pezzi molto melodici. Se in Italia c’erano gruppi simili ai Kraftwerk, in Germania non se ne sapeva niente”.

Anche il rapporto complicato della Germania con il passato ha avuto un ruolo. “Se da tedesco vai in altri paesi e senti la musica francese o italiana degli anni sessanta, la cosa ti affascina e pensi: ‘Che bello, perché noi non abbiamo niente di simile?’”, dice Wilking. La frattura culturale provocata dai nazisti è stata così profonda che la musica popolare tedesca non sarebbe mai più stata divertente e innocente come negli anni della repubblica di Weimar, sostiene. “Tutte le persone che facevano buona musica nella Berlino degli anni venti e trenta erano ebree”.

Un paese diverso

L’attuale revival è stato in parte ispirato dalla pandemia. Wilking ricorda che quando la Crucchi Gang ha pubblicato il suo album d’esordio le persone erano ancora quasi tutte bloccate in casa per i lockdown: “Siamo usciti con questo album nell’estate 2020. La gente pensava, per esempio, a Sanremo o a Rimini, e non ci poteva andare. Così ci ascoltava per viaggiare almeno con le orecchie , visto che non poteva farlo di persona”.

Roy Bianco & Die Abbrunzati Boys hanno inventato un elaborato mito di fondazione secondo cui si sono conosciuti nel 1982 sul lago di Garda (uno dei posti più amati dai turisti tedeschi), si sono separati per poi riunirsi nel 2016. In realtà hanno tra i venti e i trent’anni. Canzoni come Bella Napoli e Velocità giocano con gli arrangiamenti degli anni ottanta, mentre altre, come Amore sul mare, fanno riferimento al pop sentimentale anni novanta di cantanti come Nek o Eros Ramazzotti.

Il progetto di Wilking è più concettuale. Meine kneipe, un’esplosione di indie pop della band tedesca Von Wegen Lisbeth uscita nel 2016, diventa Al mio locale. “Mi piace moltissimo l’atmosfera dell’originale”, dice Wilking. “Ho pensato che sarebbe stato bello trasportarlo in un contesto musicale come il disco-funk di Giorgio Moroder”, prosegue Wilking. “Prendi la lingua e la traduci in un’altra; prendi uno stile e lo traduci in un altro”.

I suoi amici italiani sembrano averlo colto. “Abbiamo fatto una grande serata a Berlino con moltissimi italiani”, ricorda. Al concerto la Crucchi Gang non ha suonato solo le sue canzoni, ma anche quelle di cantanti italiani più recenti, come la rapper Madame. È stato un tentativo di colmare il divario tra l’idea di Italia che hanno gli stranieri e quella degli italiani.

“Per gli stranieri, in particolare per i tedeschi, l’Italia è solo un paese bellissimo in cui ogni giorno si passeggia sulla spiaggia, si mangia pizza e si beve vino. Ma per gli italiani che vivono in Italia tutta quella bellezza non esiste”. ◆ gim

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Questo articolo è uscito sul numero 1528 di Internazionale, a pagina 70. Compra questo numero | Abbonati