Più che in altre parti del mondo, in Africa essere una donna significa vivere una vita segnata dalla violenza. “L’Africa è la regione del mondo dove le donne rischiano di più di essere uccise dal partner o da un familiare”, si legge in uno studio pubblicato nel 2019 da UN Women, un programma delle Nazioni Unite. Nel 2018 una ricerca dell’Organizzazione mondiale della sanità rivelava che il 65 per cento delle donne dell’Africa centrale e il 40 per cento di quelle dell’Africa occidentale aveva subìto forme di violenza. Secondo l’Onu “sono la violazione dei diritti umani meno visibile e più diffusa nel mondo”.

Negli ultimi anni la lotta alla violenza di genere è diventata una priorità per molti stati africani. Numeri telefonici dedicati, ministeri delle pari opportunità, programmi per l’autonomia finanziaria: sono alcune delle iniziative lanciate dai governi per provare il loro impegno nei confronti delle donne e mantenere le promesse fatte ai paesi che hanno donato aiuti. Tuttavia queste politiche faticano a dare risultati.

Nella classifica dell’Onu sulla parità di genere, molti stati dell’Africa subsahariana sono ancora agli ultimi posti. Su 162 paesi, il Senegal è 130°, il Burkina Faso 147° e il Mali 158°. Dietro a questi dati si nascondono diverse forme di violenza – dai matrimoni forzati alle mutilazioni genitali – che si accumulano, soprattutto per le donne più povere.

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Questo articolo è uscito sul numero 1496 di Internazionale, a pagina 27. Compra questo numero | Abbonati