Mi sono già occupato di un programma britannico che ha per protagonisti uomini dal pene problematicamente grande. Torno sull’argomento: stavolta siamo in Danimarca, la trasmissione è John Dillermand (Dr) e si rivolge ai bambini dai quattro agli otto anni. Realizzato con la tecnica della stop motion, il cartone vede il baffuto protagonista compiere azioni quotidiane grazie a un pene lunghissimo. A strisce bianche e rosse, questa sorta di coda inversa assicura a John innumerevoli possibilità: può comprare salsicce senza scendere dalla macchina, aiutare il vicino ad alzare una bandiera o salvare un passeggino dal traffico urbano. Talvolta il pene obbedisce al proprietario, altre volte sfugge al suo controllo, esibendosi in sfiziose gag. John è una sorta di clown pasticcione, senza nessuna aggressività o malizia. Ma al suo esordio, come si può immaginare, il format ha suscitato polemiche. Alcuni hanno criticato la “celebrazione smisurata del potere dei genitali maschili”, altri hanno replicato notando quanto la sessualizzazione fosse negli occhi degli adulti e non nella fantasia dei bambini. Per scrivere la seconda stagione gli autori hanno chiesto la collaborazione d’importanti educatori sessuali, che vigileranno sulle avventure del pene di John, e stanno valutando, come suggerito da alcune giornaliste, di migliorare l’inclusività introducendo il nuovo personaggio della vulva gigante. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1491 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati