Rhanda Ghazy è una scrittrice animata da una missione: raddrizzare tutte le cose storte che vede intorno a sé. Raddrizzare un mondo pieno di ingiustizie, disuguaglianze, razzismi. Per chi la segue sui social network Ghazy, nata a Saronno da genitori egiziani e oggi di base nel Regno Unito, è nota per le sue implacabili invettive contro un mondo avido di potere e corruzione. Crede nella sorellanza, nel potere delle donne. E alle donne è dedicato il suo libro, che però si rivolge a tutti. Il testo è costruito sui ritratti di alcune donne del mondo arabo-musulmano che non hanno mai smesso di combattere per i loro diritti, per il loro corpo. Donne che in occidente sono erroneamente considerate sottomesse e che Ghazy, con una scrittura ben documentata, mai prolissa, ci mostra in tutta la loro potenza. Conosciamo così Tawakkul Karman, yemenita, primo premio Nobel del mondo arabo; la libanese Georgina Rizk, che vincendo il concorso di Miss universo ha rotto diversi tabù; Djamila Bouhired, algerina, partigiana contro l’occupazione coloniale francese; o l’irachena Haifa Zangana, che si è opposta con tutta se stessa al regime di Saddam Hussein. Esempi da seguire, conoscere, imitare. Randa Ghazy si fa ponte tra queste storie e noi con la precisione asciutta di una scrittura magistrale. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1513 di Internazionale, a pagina 85. Compra questo numero | Abbonati