La videocamera mostra una folla e poi stringe sui volti di tre donne che piangono. I giornalisti cercano di intervistarle, ma le donne sono inconsolabili e le loro parole si perdono tra i lamenti.

Fanno parte delle migliaia di persone che si sono rifugiate a Pemba, il capoluogo della provincia mozambicana del Cabo Delgado, dopo il devastante assedio dei miliziani di Al Shabab (legati al gruppo Stato islamico) contro la città di Palma, 250 chilometri a nord, cominciato il 24 marzo e durato dieci giorni. Il governo ha parlato di decine di morti, compresi un sudafricano e un britannico. Alcuni corpi sono stati decapitati. I mezzi di trasporto sono stati bruciati, i palazzi distrutti, le scorte alimentari saccheggiate.

Da quando ha sparato i primi colpi, nell’ottobre del 2017 a Mocimboa da Praia, il gruppo armato ha ucciso, distrutto e saccheggiato città e villaggi in tutta la provincia del Cabo Delgado. Tre anni di conflitto hanno causato più di 2.500 morti e 700mila sfollati. La maggior parte delle persone che hanno lasciato Palma – una città di cinquantamila abitanti – ha raggiunto Pemba in auto, su traghetti sovraccarichi o a piedi. Più di novemila persone sono scappate nei distretti di Nangade, Mueda, Montepuez e Pemba, dichiara il World food programme (Wfp), e migliaia potrebbero essere ancora in viaggio. Palma dista pochi chilometri dalla penisola di Afungi, il sito dei più grandi progetti in Africa per la produzione di gas naturale liquefatto, in cui l’azienda francese Total ha investito, da sola, 20 miliardi di dollari.

Richieste urgenti

Il grande numero di sfollati preoccupa gli operatori umanitari. “La situazione è molto grave”, dice Lola Castro del Wfp. “Si tratta di persone che vivevano già in condizioni disperate, che da tre anni non sono in grado di fare piani per la loro vita”. Tante famiglie si sono divise scappando da Palma, e molti non sanno che fine hanno fatto i loro cari. Per il momento la priorità è dargli da mangiare, da vestire e un tetto. Il Wfp calcola di aver bisogno di 10,5 milioni di dollari al mese per provvedere agli sfollati, e ha fatto una richiesta urgente di fondi. Intanto gli abitanti della capitale Maputo hanno cominciato a raccogliere denaro per aiutare i loro connazionali in difficoltà. ◆

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1404 di Internazionale, a pagina 20. Compra questo numero | Abbonati