I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana
la giornalista belga Vanja Luksic.

Basandosi non solo su testi come il Decameron di Boccaccio ma anche su tante favolose miniature dell’epoca, la medievista Chiara Frugoni (1940-2022) ci offre nel suo, purtroppo, ultimo libro un racconto straordinario sull’importanza del letto nel medioevo. Per i poveri e per i ricchi. Si pativa molto il freddo e la camera da letto era il posto più caldo delle case perché c’era un camino. La notte ci si dormiva nudi ma sempre con un cappello in testa. E mai soli. Di giorno ci si cucinava e mangiava. Si ricevevano anche visite sdraiati su letti che, nelle case dei ricchi, erano lussuosi, con ampie cortine coloratissime e cuscini profumati. Poi, nel buio della notte succedeva di tutto in questi “letti molto affollati”, in cui le coppie si mescolavano in un modo inverosimile. Eppure “la chiesa tra le lenzuola” era severissima e proibiva i rapporti anche tra coppie sposate più o meno per la metà dell’anno. L’ultimo capitolo del libro, intitolato “Festa dei sensi”, ci racconta come al piacere del buon cibo e del sesso si aggiungeva quello di un bagno caldo. All’epoca non c’era acqua corrente nelle case e “doveva essere un piacere che oggi possiamo solo immaginare” sottolinea Frugoni, non senza una certa nostalgia. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1484 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati