01 aprile 2015 13:21
La polizia usa gas lacrimogeni contro i manifestanti a piazza Taksim, il 28 maggio 2013. (Osman Orsal:, Reuters/Contrasto)

Il procuratore Mehmet Selim Kiraz era il responsabile delle indagini sulla morte di Berkin Elvan, il ragazzo di 15 anni colpito alla testa da un candelotto lacrimogeno sparato dalla polizia turca il 16 giugno del 2013 durante le proteste antigovernative al parco Gezi. Elvan non stava partecipando alle manifestazioni ed è morto l’11 marzo 2014 senza mai essere uscito dal coma.

  • Il 28 maggio 2013 a Istanbul scoppiano le prime proteste contro la costruzione di un centro commerciale nel parco Gezi, un’area verde nel centro della città, e contro la politica autoritaria del primo ministro Recep Tayyip Erdoğan.
  • Il 31 maggio i manifestanti occupano la vicina piazza Taksim, mentre la protesta si allarga ad altre città della Turchia.
  • Le occupazioni continuano fino alla metà di giugno, quando la polizia irrompe contro le manifestazioni usando gas lacrimogeni e proiettili di gomma. Un migliaio gli arresti in tutto il paese.
  • Il bilancio delle vittime delle proteste è di almeno undici morti, tra cui le persone morte per problemi respiratori e cardiaci dopo aver inalato gas lacrimogeni.
  • Il 22 luglio un tribunale amministrativo di Istanbul dà il via libera per l’abbattimento del parco Gezi e l’inizio dei lavori di ristrutturazione. La decisione del tribunale ha annullato una sentenza precedente – presa da un tribunale di grado inferiore – che sospendeva lo smantellamento del parco.

Bbc

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it