Gli studenti cileni sono scesi in piazza per chiedere di essere più coinvolti nel dibattito sulla riforma dell’istruzione e denunciare la corruzione del sistema politico. La protesta, organizzata dalla Confederazione degli studenti cileni a Santiago, è stata in gran parte pacifica, ma alcuni gruppi di studenti si sono scontrati con la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni.

Il video della Reuters


I manifestanti chiedono una maggiore partecipazione nel processo di riforma del sistema educativo promesso dalla presidente Michelle Bachelet e pretendono che siano date risposte alla crisi di fiducia e credibilità del sistema politico, in seguito a diversi scandali di corruzione scoppiati nel paese. Il primo caso riguarda la società finanziaria Penta: da un’indagine giudiziaria è emerso che il gruppo ha finanziato quasi tutte le campagne elettorali dei candidati alla camera e al senato dell’Unión demócrata independiente (Udi), all’opposizione.

Il secondo scandalo, invece, ha colpito la presidente Michelle Bachelet. Poche ore dopo la sua rielezione, nel dicembre del 2013, il figlio Sebastián Dávalos e la nuora ottennero un incontro con il banchiere Andrónico Luksic, che gli concesse un prestito di dieci milioni di dollari per un’azienda, la Caval, con diecimila dollari di capitale. Dávalos si è dimesso dall’incarico pubblico che ricopriva ma l’immagine del governo, che ha puntato tutto sulla lotta contro le disuguaglianze, è stata gravemente danneggiata.

Quella del 16 aprile è stata la prima manifestazione dell’anno di un movimento che nel 2011 aveva organizzato una serie di proteste e mobilitazioni a favore della scuola gratuita. Ora gli studenti cileni vogliono che il governo porti a termine le riforme promesse da Bachelet in campagna elettorale e chiedono di essere maggiormente coinvolti nel dibattito sull’istruzione.

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