19 maggio 2015 22:11

Le Nazioni Unite hanno stimato che almeno 25mila persone stanno scappando da Ramadi, in Iraq, dopo che la città è stata conquistata dal gruppo Stato islamico. La maggior parte dei profughi si sta dirigendo verso Baghdad, la capitale, che si trova a soli cento chilometri da Ramadi.

Intanto almeno tremila miliziani sciiti che fanno parte della coalizione Mobilitazione popolare si stanno schierando a est di Ramadi, nella provincia di Al Anbar, per lanciare un’offensiva contro i jihadisti. Per lo Stato islamico, la presa di Ramadi rappresenta la più importante vittoria militare in Iraq, dopo la conquista di Mosul, nel nord del paese, avvenuta l’estate scorsa.

La decisione di affidare alle milizie sciite, in alcuni casi controllate direttamente dall’Iran, l’operazione militare di terra a Ramadi è stata contestata da molti, perché la provincia di Al Anbar è a maggioranza sunnita e si teme un inasprimento delle violenze settarie tra sciiti e sunniti. Il governo locale di Al Anbar ha chiesto a Baghdad di armare i gruppi sunniti locali, invece di schierare le milizie sciite. Tuttavia il tentativo, appoggiato da Washington, di addestrare e armare i volontari sunniti nella provincia di Al Anbar nei mesi scorsi ha portato a scarsi successi militari. Per questo anche gli Stati Uniti hanno approvato la decisione di affidare alle milizie sciite l’operazione militare di terra contro lo Stato islamico.

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