15 giugno 2016 10:58

Anche a Bologna il 19 giugno si andrà al ballottaggio per decidere il futuro sindaco della città. “Adesso non è semplicemente Merola contro Borgonzoni, è un referendum sull’idea di città che vogliamo”. Sono le prime parole di Virginio Merola, 61 anni, sindaco uscente e candidato del centrosinistra, che alle amministrative del 5 giugno si è fermato al 39,5 per cento delle preferenze. Il prossimo 19 giugno dovrà affrontare al ballottaggio Lucia Borgonzoni, 39 anni, candidata della Lega nord sostenuta dal centrodestra, che ha ottenuto il 22,3 per cento.

Per questa campagna elettorale entrambi i candidati hanno ascoltato i cittadini: pochi convegni ma banchetti e incontri sul territorio per Borgonzoni; giro per i quartieri, incontri con negozianti e aziende, colazione con i cittadini che hanno inviato proposte per la città per Merola.

Ma qual è la città che vogliono i due candidati alla carica di sindaco? Un’idea ce la si può fare confrontando i programmi dei due candidati e guardando le parole scelte: in quello di Borgonzoni si trovano soprattutto sicurezza e lotta al degrado; Merola invece punta su inclusione, partecipazione e multiculturalità.

Il programma di Lucia Borgonzoni

Chiusura dell’hub regionale di accoglienza di via Mattei (che la candidata definisce “centro di accoglienza clandestini”), chiusura dei campi rom e tollenza zero contro accattonaggio, occupazioni e racket del commercio abusivo.

Sono queste alcune delle proposte di Lucia Borgonzoni, il cui programma per “riprendersi Bologna” punta molto sul tema sicurezza per una città senza zone franche di illegalità, spaccio, degrado e pericolo per i cittadini, in particolare donne e anziani.

A ciò si aggiunge la “priorità ai bolognesi” quando si tratta di aiuti economici, iniziative di sostegno al lavoro e alle giovani coppie, graduatorie dei servizi sociali offerti dal comune e valorizzazione delle attività commerciali come presidio contro il degrado.

Il programma di Virginio Merola

Una family card metropolitana per raccogliere in un unico strumento le misure a sostegno delle famiglie, progetti di accoglienza diffusa per i migranti da affiancare all’hub di via Mattei, un disability manager in ogni quartiere.

Sono alcune delle proposte di Virginio Merola, che nel suo programma parla di “welfare di comunità”: housing sociale per affrontare la questione “casa”, un piano comunale contro la povertà, servizio civile comunale per i giovani, opportunità di lavoro per disoccupati e persone in carico ai servizi di bassa soglia, rilancio dell’assistente sociale di territorio per gli anziani, una cucina popolare in ogni quartiere, sostegno alle famiglie come attori delle politiche sociali.

Infine, contrasto alle discriminazioni, tutela e promozione dei diritti di cittadinanza delle persone lgbt.

Questo articolo è stato pubblicato da Redattore Sociale.

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