29 novembre 2016 15:07

Il 4 dicembre gli elettori italiani andranno a votare per approvare o respingere attraverso un referendum la riforma della costituzione che prevede, tra le altre cose, il superamento del bicameralismo paritario delle istituzioni italiane. La funzione legislativa del senato sarà limitata e il numero dei senatori ridotto. Ma come funziona negli altri paesi europei? In alcuni paesi, come Finlandia, Danimarca, Svezia e Grecia, il parlamento è monocamerale. In altri paesi – come Francia, Germania, Regno Unito e Spagna – il parlamento è bicamerale.

Francia
Il parlamento francese è composto da senato e assemblea nazionale. I deputati sono 577 mentre i senatori sono 348. L’elezione dei senatori avviene per suffragio indiretto: sono scelti da un collegio di 150mila grandi elettori tra gli amministratori locali. Tutte le leggi devono essere approvate da entrambe le camere, per un massimo di due letture in ogni ramo del parlamento. Quando non viene trovato un accordo, il governo incarica una commissione mista di deputati e senatori di mettere a punto un testo di compromesso: se anche questo non è approvato, la decisione finale è affidata alla sola assemblea nazionale, la cui maggioranza rispecchia l’esecutivo.

Germania
Il senato tedesco si chiama Bundesrat e non rappresenta esattamente un secondo ramo del parlamento accanto al Bundestag, la camera bassa. Infatti la Germania è una repubblica federale e il Bundesrat, che ha solo 69 membri, ha un potere legislativo limitato ad alcune materie, in particolare per quanto riguarda i land (le regioni tedesche), sulle quali ha anche diritto di veto sulle leggi proposte dal Bundestag. Solo la camera bassa dà la fiducia al governo, ma per approvare le riforme costituzionali serve la maggioranza dei due terzi anche nel Bundesrat. I senatori sono nominati dai governi dei land, in numero proporzionale alla popolazione di ogni regione. I rappresentanti di ogni land devono votare allo stesso modo e, in assenza di un’intesa, sono obbligati ad astenersi.

Regno Unito
L’equivalente britannico del senato è la camera dei lord, o camera dei pari, che riunisce 26 lord spiritual, esponenti della chiesa anglicana a cui spetta un seggio di diritto, e 789 lord temporal, che in parte si tramandano come seggi ereditari e in parte sono nominati a vita dalla regina. Insieme alla camera dei comuni – che ha 650 deputati – forma il parlamento del Regno Unito. Solo la camera bassa può chiedere le dimissioni del primo ministro o nuove elezioni, con una mozione di sfiducia o ritirando il suo appoggio. La camera alta ha un potere di controllo sull’attività legislativa e può rispedire una legge alla camera dei comuni per ottenere delle modifiche. La camera bassa ha comunque la facoltà di ignorare le indicazioni ricevute dai lord.

Spagna
Il parlamento spagnolo, le cortes generales, è composto dal congresso dei deputati e dal senato, che è eletto in gran parte a suffragio universale diretto: su 266 senatori, 57 sono eletti dagli organi legislativi delle autonomie locali. Solo la camera bassa vota la fiducia al governo, ma anche il senato ha poteri legislativi: può emendare o respingere i testi del congresso, che però può superare il veto della camera alta con un voto a maggioranza assoluta, tranne che per alcune proposte di legge. Tra queste, quelle che riguardano i diritti fondamentali e le autonomie locali, che richiedono maggioranza assoluta in entrambe le camere per l’approvazione. Infine, per attuare le riforme costituzionali serve una maggioranza dei tre quinti nei due rami del parlamento.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it