10 febbraio 2020 13:10

Il New Hampshire è uno stato contraddittorio. Ha città da cartolina, con case in legno disseminate intorno a una chiesa in assi di legno verdi e bianche. Eppure pochi stati hanno avuto, in proporzione, più morti a causa degli oppioidi. Geograficamente assomiglia al suo stato gemello, il Vermont, ma se lo stato della montagna verde ha un’immagine cordiale e vagamente hippy, lo stato del granito è una sorta di vicino seduto in veranda e pronto a mettere mano al fucile ogni volta che il vostro cane si avvicina troppo alla sua proprietà.

Anche la sua cultura politica è insolita. Ha uno spirito libertario, che rifugge le tasse sul reddito e sulle vendite, e che stampa targhe automobilistiche con su scritto “vivi libero o muori”. Ma ha anche il parlamento nazionale più nutrito degli Stati Uniti. A unire i due stati è un impegno vecchio di anni in ambito di democrazia partecipativa.

Da cento anni qui si svolge il primo voto con le schede per le primarie presidenziali degli Stati Uniti (in Iowa ci sono i caucus). Nonostante alcuni storcano il naso di fronte a questo suo primato – alcuni lo considerano uno stato troppo bianco (circa il 90 per cento della popolazione rispetto al 60 per cento circa su scala nazionale) e troppo piccolo – gli abitanti del New Hampshire prendono la politica sul serio, e si aspettano di passare del tempo faccia a faccia con qualsiasi futuro presidente.

Uno sconosciuto e una querelante
Nella settimana precedente alle primarie dell’11 febbraio, i candidati hanno fatto più di ottanta apparizioni in tutto lo stato e i favoriti hanno cercato di recuperare il tempo perduto. Però mentre loro erano in Iowa, l’ex governatore del Massachusetts Deval Patrick, di fatto uno sconosciuto nei sondaggi, e Tulsi Gabbard, una politica che suscita un certo sgomento, hanno avuto lo stato praticamente tutto per loro.

Patrick è stato un governatore popolare e abile, e avrebbe potuto svolgere una buona campagna se si fosse candidato prima. Ma non è in sintonia con i tempi: non ha solo applicato il piano sanitario di Mitt Romney nel Massachusetts, ha lavorato per l’ex azienda finanziaria di Romney, Bain Capital, fino al momento in cui ha cominciato la sua campagna elettorale. Quanto a Gabbard, ha oscillato per diverso tempo, finché lo scorso gennaio ha denunciato Hillary Clinton per diffamazione, chiedendole cinquanta milioni di dollari di danni per aver dichiarato pubblicamente che la Russia la stava “formando per farne la sua candidata nel partito”, un’affermazione che Gabbard respinge.

Il resto della carovana è arrivato alle prime ore del 4 febbraio. I notiziari locali li hanno mostrati mentre scendevano dall’aereo, con gli occhi assonnati a eccezione di Elizabeth Warren, che salterellava con la sua consueta energia. Nel corso dell’evento organizzato da Pete Buttigieg a Manchester, il giorno dopo, i giornalisti al seguito della sua tournée elettorale hanno fatto a gara per vedere chi avesse dormito di meno. Buttigieg sa come farsi ben volere dalla folla. La settimana precedente, appena prima che si riunisse il caucus dell’Iowa, aveva dichiarato che è arrivato il momento di avere “un presidente con una visione politica modellata dal cuore degli Stati Uniti”. A Manchester ha elogiato la “tradizione d’incontro tra città e municipio” del New Hampshire.

Anche Sanders ha omaggiato questa tradizione, durante un comizio a Derry: “Probabilmente in questa stessa stanza si svolgono i vostri incontri cittadini, qui le persone discutono di quanto sarà speso per scuole e strade… Il principio di una persona/un voto dovrebbe essere un fondamento della democrazia statunitense”, ha dichiarato prima di lanciare il suo attacco alla concentrazione della ricchezza. Al suo comizio erano presenti un sacco di persone, e non solo i suoi tradizionali ammiratori. Alex, uno studente d’economia del Massachusetts che sostiene Mike Bloomberg e progetta di lavorare nel settore delle assicurazioni sanitarie dopo il diploma, ha aspettato in fila due ore al freddo per chiedere a Sanders cosa pensa di fare dei lavoratori come lui dopo che le assicurazioni sanitarie private saranno scomparse. Sanders ha chiesto: “Qualcuno pensa che Alex sia un mio nemico?”, e ha promesso una “transizione equa”.

Sarà difficile battere Sanders in New Hampshire. Renny Cushing, il deputato statale che lo ha presentato, ha dichiarato che “da decenni Bernie ha un impatto sul nostro stato”, recandosi oltre confine per unirsi ai picchetti e per sostenere i lavoratori che cercano di creare un sindacato. Nonostante Elizabeth Warren rappresenti il vicino meridionale del New Hampshire, Sanders è in politica da più tempo. Le persone sembrano conoscerlo meglio, e almeno in quella stanza, preferirlo. Dopo questo piccolo trionfo, Sanders e il resto della carovana hanno continuato la loro tournée nelle strade strette e ventose dello stato, alla ricerca di un altro microfono da afferrare o di un’altra mano da stringere.

(Traduzione di Federico Ferrone)

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it