- Il premier britannico Boris Johnson ha annunciato il 31 ottobre l’entrata in vigore in tutto il Regno Unito di un nuovo confinamento nazionale che sarà in vigore dal 5 novembre al 2 dicembre. La restrizione, a differenza di quanto stabilito in primavera, non comprende la chiusura di scuole e università. Johnson dovrà avere il via libera del parlamento il 4 novembre, ma intanto riceve critiche sia dal suo Partito conservatore, che giudica la misura troppo severa , sia dall’opposizione laburista che lo accusa di aver agito troppo tardi a fronte di una crescita esponenziale dei casi registrata a ottobre. Al 3 novembre il Centro europeo di controllo e prevenzione delle malattie riporta nel paese 1.053.864 casi e 46.853 morti nel paese. “Un Johnson dall’aria cupa si è difeso in parlamento, scusandosi per il danno economico causato dal confinamento ma insistendo di non avere alternative”, scrive The New York Times. “Con l’attuale diffusione del contagio e con ricoveri a pieno ritmo, ha detto, gli ospedali potrebbero essere costretti a rimandare indietro le persone nel giro di poche settimane. L’annuncio ha causato le critiche dei mezzi d’informazione di destra e del mondo delle imprese, soprattutto settentrionali, dove i conservatori hanno sconfitto i laburisti grazie alle promesse di Johnson di risollevare l’economica di quelle zone. Per sostenere l’economia durante il nuovo confinamento lo stato verserà l’80 per cento del salario a chi perderà il lavoro a causa delle restrizioni”.
- A febbraio, un gruppo di esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è andato a Pechino per indagare sul covid-19 e cercare di capire come sia avvenuta la trasmissione del virus dall’animale all’uomo. Dopo nove mesi e più di 1,1 milioni di vittime, non c’è ancora un’indagine trasparente e indipendente sul covid-19. La Cina non ha concesso all’Oms di fare ricerche o visitare la fonte da cui il virus si è diffuso: il mercato di Wuhan. Sembra che l’Oms abbia ceduto il controllo dell’indagine a Pechino, che ha recentemente approvato la lista di esperti da inviare a Wuhan e ha concordato che le ricerche sui primi pazienti e sul ruolo svolto dal mercato di animali vivi, punti chiave dell’intera indagine, siano condotte da un team di scienziati cinesi. Secondo i documenti interni ottenuti dal New York Times e le interviste con medici, scienziati e diplomatici, la Cina ha ottenuto concessioni da parte dell’Oms ritardando ricerche fondamentali per gli scienziati impegnati a produrre vaccini e trattamenti per il covid-19 e per prevenire future pandemie.
- Dal 2 al 29 novembre la città svizzera di Ginevra è in confinamento. Bar, ristoranti e attività non essenziali resteranno chiuse. Le autorità hanno anche vietato gli assembramenti e le manifestazioni pubbliche e private di oltre cinque persone. Le manifestazioni politiche o della società civile rimangono ammesse. L’insegnamento a distanza diventa obbligatorio per le università e le scuole superiori. Finora la Svizzera conta 173 .930 casi e 2. 409 morti. La polizia federale, citata da SonntagsBlick, segnala un aumento delle minacce provenienti dagli ambienti negazionisti del virus e rivolte al ministero della sanità (Ofsp), ma anche contro il mondo politico impegnato nella lotta al virus.
- In Cambogia, il 2 novembre gli studenti sono tornati tra i banchi per la prima volta da quando le scuole hanno chiuso a marzo a causa della pandemia. Le lezioni in presenza sono riprese nelle scuole che hanno soddisfatto gli standard di sicurezza imposti dal governo per la prevenzione dei contagi, ma con alcune restrizioni: le classi saranno divise in tre turni, mentre nelle aule non potranno esserci più di 25 studenti. Inoltre, le scuole dovranno garantire misure di prevenzione anche nella mensa scolastica, durante il trasporto degli alunni e durante le attività fisiche e artistiche. Ma secondo la presidente della Cambodian independent teachers association (Cita), in alcune scuole mancano ancora gli strumenti base per proteggersi dal covid-19. Il sistema scolastico del paese è sottofinanziato, la Cambogia è uno dei paesi più poveri al mondo e dispone di poche risorse per combattere la pandemia. Su oltre 16 milioni di abitanti sono stati registrati solo 292 casi positivi dall’inizio della pandemia e nessun decesso: finora la curva dei contagi è stata molto bassa, ma le autorità temono che l’apertura delle scuole sia un rischio per l’intero paese.
- Israele, dove i morti per covid-19 sono finora 2.500, ha cominciato il 1 novembre la prima fase del test di un vaccino contro il nuovo coronavirus, dopo che il premier Benjamin Netanyahu ha incaricato l’istituto di ricerca biologica (Iibr) di svilupparlo. Due persone volontarie hanno ricevuto la prima dose sperimentale nell’ospedale Hadassa di Gerusalemme e nell’ospedale Sheba di Tel Aviv.
- Il 2 novembre è cominciato in Germania un periodo di confinamento parziale che durerà fino al 30 novembre. La cancelliera Angela Merkel ha chiesto alla popolazione di rispettare le regole per spezzare la seconda ondata e cercare di garantirsi “un Natale non in isolamento”. La cancelliera ha ammesso che i nuovi divieti, come quello di pernottamento per i turisti, hanno suscitato “dubbi, scetticismo e proteste”, ma ha anche aggiunto che il paese dovrà imparare a vivere con il nuovo coronavirus almeno fino a marzo.
- Di fronte a una risalita preoccupante dei contagi il Libano pensa a un nuovo lockdown. Nonostante un’economia in piena crisi, il paese sta raggiungendo la saturazione delle terapie intensive. Finora sono stati censiti ufficialmente 83.697 casi covid-19, e 652 morti, su una popolazione di circa sei milioni di abitanti, composta per quasi un terzo da rifugiati palestinesi o siriani che vivono in campi chiusi. A marzo un primo confinamento aveva permesso di arrestare la diffusione del contagio. Ma l’allentamento delle restrizioni estive, la riapertura delle attività commerciali e poi l’esplosione devastante del 4 agosto a Beirut hanno fatto risalire i contagi. Il ministro della salute, Hamad Hassan, favorevole a un nuovo confinamento di un mese, ha parlato di una situazione vicina alla catastrofe e ha lanciato un appello agli ospedali privati, perché aprano dei reparti di terapia intensiva per i pazienti malati di covid-19. Hassan ha annunciato aiuti statali in questo senso, anche se le casse pubbliche sono attualmente quasi vuote.
- La chief executive di Hong Kong, Carrie Lam, ha annunciato che dalla settimana prossima verranno effettuati test per il covid-19 gratuiti per gli insegnanti delle scuole e degli asili pubblici e per i cittadini considerati ad alto rischio. Mentre per il resto dei residenti che vorranno effettuare il test per viaggiare o per altri scopi il prezzo del test sarà ridotto. Inoltre, ha annunciato la proroga delle misure di prevenzione almeno per altri sette giorni. Secondo il governo di Hong Kong, la situazione è rimasta invariata rispetto alla scorsa settimana, e non è migliorata abbastanza da concedere un allentamento delle misure. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati dieci nuovi casi positivi, di cui uno non tracciato dalle autorità sanitarie. Nel frattempo Carrie Lam comincia oggi una visita di cinque giorni in Cina per discutere delle misure economiche per sostenere l’economia di Hong Kong, colpita dalla pandemia.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it