15 dicembre 2020 12:03

Stati Uniti
Il 14 dicembre il collegio elettorale composto dai grandi elettori dei singoli stati ha confermato la vittoria del democratico Joe Biden nelle elezioni presidenziali. Poco dopo, in un discorso tenuto nel Delaware, Biden ha contestato il rifiuto del presidente Donald Trump di riconoscere la sconfitta e ha invitato il paese a “voltare pagina”. Intanto, si è dimesso il segretario alla giustizia Bill Barr, che all’inizio di dicembre aveva smentito le affermazioni di Trump sui brogli elettorali su vasta scala.

Stati Uniti-Turchia
Il 14 dicembre il segretario di stato statunitense Mike Pompeo ha annunciato delle sanzioni contro la Turchia per l’acquisto del sistema di difesa aereo russo S-400, considerato incompatibile con l’appartenenza alla Nato. Le sanzioni colpiscono l’agenzia di Ankara che si occupa dell’acquisto di armamenti (Ssb).

Stati Uniti-Sudan
Il governo statunitense ha rimosso il 14 dicembre il Sudan dalla lista dei paesi che sostengono il terrorismo. A ottobre il Sudan aveva accettato di normalizzare le relazioni con Israele e di pagare 335 milioni di dollari di risarcimenti ai familiari delle vittime degli attentati di Al Qaeda contro le ambasciate statunitensi in Kenya e in Tanzania nel 1998. All’epoca Khartoum ospitava il leader del gruppo terroristico Osama bin Laden.

Russia
Il 14 dicembre il sito di giornalismo investigativo Bellingcat e il giornale russo online The Insider hanno presentato un rapporto che accusa tre agenti dei servizi di sicurezza dell’Fsb di aver avvelenato ad agosto con un gas nervino l’oppositore Aleksej Navalnyj. Si tratta di Aleksej Aleksandrov, Ivan Osipov e Vladimir Panjaev. Secondo il rapporto, ci sono “forti indizi che l’avvelenamento sia stato commissionato dai vertici del Cremlino”.

Nigeria
Il 14 dicembre Abubakar Shekau, leader del gruppo jihadista Boko haram, ha rivendicato il recente rapimento di centinaia di studenti nello stato di Katsina, nel nordovest del paese. Finora il rapimento era stato attribuito a un gruppo di banditi. Non si conosce il numero esatto degli studenti rapiti, ma ne mancano all’appello 333. Nel 2014 Boko haram aveva rapito 276 ragazze, studenti a Chibok.

Costa d’Avorio
Il presidente Alassane Ouattara si è insediato il 14 dicembre per un terzo mandato. Nel suo discorso inaugurale Ouattara ha lanciato un appello alla riconciliazione nazionale, dopo che almeno 85 persone sono morte nelle violenze legate alle elezioni.

Giappone
Il 15 dicembre un tribunale di Tokyo ha condannato a morte Takahiro Shiraishi, 30 anni, per aver assassinato e fatto a pezzi nove persone nel 2017. Le vittime, otto donne e un uomo di età compresa tra i 15 e i 26 anni, erano state contattate su Twitter. In Giappone la pena di morte è applicata solo per omicidio, quasi sempre multiplo, e avviene tramite impiccagione.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it