14 novembre 2022 11:18

Turchia
Il 13 novembre sei persone sono morte e 81 sono rimaste ferite nell’esplosione di una bomba in una strada commerciale affollata del centro di Istanbul. Più di ventidue persone sono state arrestate, tra cui una donna accusata di aver piazzato la bomba, che sarebbe di nazionalità siriana. Il governo ha attribuito l’attentato, che non è stato rivendicato, ai ribelli curdi del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk).

Iraq-Iran
Il 14 novembre l’esercito di Teheran ha condotto un raid contro la sede del Partito democratico del Kurdistan iraniano (Pdki) a Koysanjaq, nel Kurdistan iracheno, causando almeno un morto e otto feriti. In altre località della regione autonoma sono state colpite le sedi del Partito comunista iraniano e del gruppo nazionalista curdo-iraniano Komala.

Iran
Un tribunale di Teheran ha condannato a morte il 13 novembre, per la prima volta, una persona accusata di aver partecipato alla “rivolta” seguita alla morte il 16 settembre di Mahsa Amini. La pena capitale è stata comminata per “aver incendiato un edificio governativo e cospirato contro la sicurezza nazionale del paese”. Secondo l’ong Iran human rights, il bilancio della repressione delle manifestazioni di protesta contro il regime è salito ad almeno 326 vittime.

Israele
Il 13 novembre il presidente Isaac Herzog ha incaricato l’ex premier Benjamin Netanyahu, leader del Likud (destra), di formare un governo. Dopo le elezioni legislative del 1 novembre la coalizione composta dal Likud, dai suoi alleati ultraortodossi e dal Partito sionista religioso (estrema destra) dispone di 64 seggi sui 120 della knesset.

Ucraina-Russia
Il 13 novembre il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha accusato l’esercito russo di aver commesso delle “atrocità” a Cherson, denuncia ripresa alcuni giorni fa dalle forze armate di Kiev. Secondo Zelenskyj, i soldati russi hanno massacrato militari e civili, e saccheggiato le abitazioni.

Slovenia
L’avvocata Nataša Pirc Musar è stata eletta il 13 novembre nuova presidente del paese. Nel secondo turno delle elezioni presidenziali Pirc Musar, ex responsabile dell’autorità per la protezione dei dati personali, ha ottenuto il 54 per cento dei voti, contro il 46 per cento del conservatore Anže Logar, ex ministro degli esteri.

Spagna
Il 13 novembre centinaia di migliaia di persone hanno partecipato a una manifestazione a Madrid per difendere la sanità pubblica nella comunità autonoma della capitale. I dimostranti hanno contestato un progetto di riforma presentato dalla presidente della regione Isabel Díaz Ayuso, del Partito popolare (Pp, destra), che punta a sviluppare un sistema sanitario misto pubblico-privato.

Stati Uniti
Il 12 novembre il Partito democratico ha conquistato il seggio necessario per mantenere il controllo del senato. Nello stato del Nevada la senatrice democratica Catherine Cortez Masto ha sconfitto Adam Laxalt, legato all’ex presidente Donald Trump. La camera dei rappresentanti è ancora in bilico, con il Partito repubblicano in lieve vantaggio.

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