06 dicembre 2021 12:31

Il gioco d’azzardo è diventato uno dei piaceri caratteristici del nostro tempo, l’accompagnamento perfetto per un’epoca ad alto rischio, economie truccate e un senso di catastrofe che incombe su di noi. Una volta c’era Las Vegas. Adesso c’è una Las Vegas in ogni telefono.

Oggi si può scommettere su quasi tutto. Elezioni. Premi letterari. Se hai la sensazione che, per esempio, il Lapuan Virkiä batterà il Porin Pesakarhut nel Superpesis femminile, il massimo campionato professionale di pesäpallo (baseball finlandese) in Finlandia, puoi scommetterci. Durante la pandemia, mentre i casinò e gli ippodromi chiudevano, si poteva scommettere sulle previsioni della sera in tempo reale, o sulle prossime nevicate invernali. C’era molto fermento a proposito delle temperature giornaliere più alte delle principali città statunitensi. Poi ci sono le pubblicità. Se guardate lo sport regolarmente vi sembrerà ormai, come sembra a me, che le partite siano diventate delle interruzioni in una raffica più o meno costante di promozione delle scommesse. Il gioco d’azzardo sta inghiottendo lo sport.

La ragione più diretta dell’impennata del gioco d’azzardo è un cambiamento della legge: nel 2018, la corte suprema degli Stati Uniti ha abolito il Professional and amateur sports protection act (legge sulla protezione dello sport professionistico e amatoriale), aprendo la porta alle scommesse sportive online in 21 stati. La conseguenza diretta è stata che le entrate delle scommesse sportive sono cresciute del 69 per cento tra il 2019 e il 2020, e di un ulteriore 270 per cento durante il primo trimestre del 2021. Le entrate totali del gioco d’azzardo negli Stati Uniti sono destinate a superare i 44 miliardi di dollari quest’anno, avvicinandosi, per dimensioni, al mercato di film, libri e musica messi insieme.

Per un certo tipo di scommettitore statunitense, l’ultima festa del ringraziamento ha significato tanto scommettere sulla squadra favorita quanto mangiare tacchino o addormentarsi mentre guardava la partita (nella National football league – il campionato nazionale di football americano –, peraltro, scommettere sulle squadre favorite è solitamente un’azione poco redditizia, perché queste tendono a essere sopravvalutate, ma nel giorno del ringraziamento è vero il contrario: dal 2003, scommettere per le squadre favorite ha pagato addirittura il 73,2 per cento delle volte, senza contare le partite di quest’anno. Vi prego di non considerarlo un consiglio per le scommesse. Come dice l’adagio: ho sempre avuto fortuna con le scommesse, non ho mai vinto).

Il compromesso statunitense
Per la società nel suo insieme – ammesso che esista ancora qualcosa del genere – il gioco legale presenta benefici e costi. Il beneficio principale è che ci sono un sacco di soldi da fare, sia per i governi sia per le imprese. Il costo principale è che molte persone sfortunate e vulnerabili finiscono annichilite. La società statunitense ha accettato questo compromesso: molti soldi subito in cambio di una crisi sociale più tardi. E su molti fronti: nel settore bancario, nel mercato immobiliare, nella sanità. La diffusione del gioco d’azzardo è semplicemente uno dei tanti esempi del nostro sconfinato desiderio di rischio.

C’era una volta il concetto di “morale pubblica”. A New York – proprio lì, ironia della sorte – esistevano squadre che facevano rispettare i divieti imposti su pornografia, lavoro sessuale, alcool, droghe e gioco d’azzardo. Le forze dell’ordine avevano il compito esplicito d’imporre standard di comportamento collettivi. Si trattava, consapevolmente, di un meccanismo repressivo con radici religiose. Poi, lentamente, tutto questo è scomparso. I meccanismi repressivi si sono arrugginiti e sgretolati. E oggi stanno crollando.

La fine del proibizionismo negli anni trenta e la liberazione degli anni sessanta e nei decenni successivi hanno portato all’abbandono di queste forme di repressione. Oggi siamo ancora nel pieno di questa tendenza. Il permesso di giocare d’azzardo è stato più un processo articolato che un singolo evento, e va avanti dal 1961 – quando furono legalizzate le scommesse sulle corse dei cavalli – a oggi. I divieti riguardanti alcool, pornografia e marijuana sono caduti. La legalizzazione del lavoro sessuale e la decriminalizzazione delle droghe pesanti devono ancora arrivare. La liberalizzazione è stata lenta ma costante, perché entrambe le parti dello spettro politico, anche in questo momento di estrema e violenta polarizzazione partitica, sono d’accordo sul principio di base: meno stato nelle nostre vite. La sinistra vuole lo stato fuori della vita privata delle persone. La destra vuole lo stato fuori delle loro vite finanziarie. Si è vista, per un certo periodo, una sorta di equilibrio, nel quale il bene pubblico e i desideri del mercato si controbilanciavano. Poi il mercato ha vinto. Per un motivo semplice: i tentativi di repressione, come la guerra all’alcol o alle droghe, hanno spesso fatto più male che bene, e la creazione di mercati regolamentati ha permesso di controllare quelle sostanze in modo molto più sensato che attraverso le forze dell’ordine. E d’altronde l’avidità tende a prevalere su ogni altra considerazione. Il risultato finale è lo stesso: fai quel che ti senti di fare. Se ti uccide, è colpa tua.

Il gioco d’azzardo produce corruzione un po’ come l’acqua salata produce ruggine

Ma il divieto del gioco d’azzardo non era solo la proibizione di una forma di piacere che si porta con sé costi sociali; era anche la regolamentazione di una pratica economica predatoria. Il divieto del gioco d’azzardo sullo sport, in particolare, riguardava il mantenimento della purezza del gioco, che è solo un modo idealistico di descrivere l’integrità del mercato, in cui la gente comune non guarderebbe partite truccate, così come la gente comune non investirebbe i suoi soldi in mercati azionari truccati. In entrambi i casi l’imparzialità è un prerequisito per futuri investimenti. La corruzione endemica della boxe è una delle ragioni per cui la sua popolarità è in declino da cinquant’anni. Il baseball è sopravvissuto allo scandalo dei Black Sox del 1919 solo adottando misure estreme, creando un ruolo di commissario generale e rendendo inaccettabile la minima traccia di gioco d’azzardo (peccato per Pete Rose, giocatore di baseball squalificato a vita perché aveva scommesso).

Il gioco d’azzardo produce corruzione un po’ come l’acqua salata produce ruggine. Puoi combatterla per un po’, ma alla fine vincerà. Da quando sono state autorizzate le scommesse online in Asia, negli anni duemila, il calcio è stato afflitto da vari scandali. I campionati italiano e sudafricano sono stati particolarmente corrotti, e ne hanno pagato il prezzo. E prima o poi un nuovo scandalo di partite truccate scuoterà gli sport statunitensi. È solo una questione di tempo.

Quella che un tempo era un’appendice un po’ squallida della dimensione ricreativa dello sport è ora al centro dell’attenzione. Appena pochi anni fa, sentire il commentatore di una grande rete sportiva parlare di gioco d’azzardo sarebbe stato inaudito. Oggi per gli annunciatori è un fatto comune discutere le probabilità. Charles Barkley, che lavora per il canale televisivo Tnt, ha un accordo di sponsorizzazione con la ditta di scommesse FanDuel. Jalen Rose, della rete Espn, ne ha uno con la BetMGM, un’altra azienda di gioco d’azzardo. La Fox possiede una sua piattaforma di scommesse, la Fox Bet. La Disney – sì, la Disney –- possiede una piccola quota dell’operatore di scommesse DraftKings e sta cercando di aumentare la sua quota di mercato. Il gioco d’azzardo è ormai parte integrante e costitutiva del mondo dello sport. Queste stesse aziende hanno il diritto di trasmettere le partite, ospitare commenti giornalistici sportivi, e parlare dei mercati delle scommesse relativi a quelle stesse partite. Cosa potrebbe andare storto?

Lo sport è solo un’attività economica come altre, ormai. E la correttezza o la scorrettezza di una qualsiasi attività economica non solleva più domande che pretendono una risposta, o riflessioni approfondite. Le transazioni che una volta erano considerate appannaggio della mafia sono ormai un fatto accettato e comune: linee di credito con un tasso effettivo globale del 23 per cento, pornografia estrema e gioco d’azzardo legalizzato, tutto disponibile su un dispositivo tascabile. Non dimentichiamoci che il più grande pusher di droga della nostra epoca non è un qualche cartello messicano, bensì una famiglia il cui nome campeggia sui muri di tanti musei: i Sackler. La comunità medica e le autorità governative erano tutte d’accordo, perché c’era molto denaro da guadagnare. Perché il modello d’affari del gioco d’azzardo funzioni è necessaria la dipendenza degli scommettitori; non è un segreto per nessuno. Ma la dipendenza è il modello d’affari anche di una grossa parte della Silicon valley. Il gioco d’azzardo rovina vite umane generando debiti che schiacciano l’anima; anche questo è un fatto noto. Ma lo stesso vale per il sistema educativo statunitense e per il mercato sanitario e immobiliare, che sono stati truccati dalle persone in alto per spillare più denaro possibile a quei babbei noti anche come gente comune. Per la maggior parte degli statunitensi, una partecipazione all’economia – anche nelle modalità più elementari – significa prendersi rischi colossali. In un mondo in cui la criptovaluta Squid Game è riuscita a rubare agli investitori [tre milioni di dollari](http://Il gioco d) in un pomeriggio, scommettere su un evento sportivo può sembrare relativamente innocuo.

Intrattenimento dellincertezza
Il gioco d’azzardo come passatempo rientra in una triste tendenza, il risultato inevitabile del fondamentalismo di mercato, del credere al potere supremo del capitalismo e del crollo generale della fiducia nelle istituzioni.

Le scommesse tendono ad aumentare durante i periodi di disgregazione sociale. La Russia conobbe un’“orgia di gioco d’azzardo” dal 1905 fino allo scoppio della rivoluzione russa. I comunisti credevano che fosse uno stratagemma dei reazionari, “rivolto al movimento rivoluzionario nel paese e addirittura considerato una misura del governo volta a distrarre la società dagli incontri e dalle riunioni politiche”. Un’analoga ondata di gioco d’azzardo scosse la rivoluzione francese. “Al momento della rivoluzione del 1789 il Palais Royal di Parigi, a quattro piani e di forma quadrangolare, era diventato il centro d’attrazione turistica più scintillante d’Europa, con 180 negozi e caffè al piano terra”, secondo un articolo della rivista Journal of Gambling Studies.

Nel 1791 il suo seminterrato e il piano secondario ospitavano più di cento attività di gioco d’azzardo illecito distinte, tra cui i più popolari giochi di dadi e di carte. La mania del gioco d’azzardo era stata trasferita dalla defunta e monarchica Versailles al fiorente e borghese Palais Royal, dove i cinque principali club di gioco pulsavano da mezzogiorno a mezzanotte. Durante la rivoluzione francese, il principe Talleyrand vinse trentamila franchi in un club. Dopo Waterloo, nel 1815, il maresciallo Blucher perse un milione e mezzo di franchi in una notte in un altro club.

Il gioco d’azzardo è un intrattenimento dell’incertezza, un modo di trasformare l’instabilità in gioco, di fingere che le strutture della vita per noi non valgano, che siamo immuni alle statistiche. È anche un modo di evitare la realtà, di evitare il futuro. Finché la ruota gira, non è ancora il momento della caduta.

Il gioco d’azzardo è un sintomo, quasi un’allegoria, della decadenza degli Stati Uniti. Con cosa stiamo giocando? Qual è la posta in gioco? Come dice un altro vecchio adagio, l’uomo che ha inventato il poker era intelligente, ma quello che che ha inventato le fiches era un genio. Il gioco d’azzardo è divertente perché fa sembrare il denaro un gioco, un’inezia. Ma ultimamente la stupidità fiscale si sta diffondendo a macchia d’olio. Le criptovalute, un mercato che ha recentemente superato i due trilioni di dollari, hanno spinto molti a rimettere in discussione la natura stessa del denaro. Dal 2008 la Federal reserve degli Stati Uniti ha reso il quantitative easing – lo stampare più denaro – parte delle sue regolari attività. La massa monetaria degli Stati Uniti è cresciuta di 5,5 trilioni di dollari, un aumento del 35,7 per cento, dal dicembre 2019 all’agosto 2021. L’inflazione sta ora aumentando più velocemente di quanto abbia fatto negli ultimi vent’anni . Il numero che appare sul nostro conto in banca oggi non ha lo stesso significato che aveva un mese fa. La valuta stessa è diventata quindi il denaro del banco, nella più grande casa di scommesse del mondo? Chi non gioca d’azzardo ormai?

Le conseguenze del drastico aumento delle scommesse online sono in gran parte sconosciute. Il gioco d’azzardo porta direttamente all’aumento del gettito fiscale statale: un fatto noto, e la ragione principale per la sempre crescente disponibilità di scommesse legalizzate, dai gratta e vinci del tabaccaio all’angolo alle applicazioni sui nostri telefoni. Il gioco d’azzardo porta anche, indirettamente, all’aumento di crimini violenti, suicidi, divorzi e bancarotta. Il gioco d’azzardo problematico presenta un costo sociale notevole: il dolore di vite rovinate si estende a intere famiglie. Il costo sociale approssimativo di ogni singolo giocatore problematico è di circa diecimila dollari all’anno. Il gioco d’azzardo può anche essere, come molti vizi, abbastanza divertente per le persone alle quali non distrugge la vita. Tra queste ci sono anche io. Una volta ho scommesso (e vinto) su una corsa di granchi. La scommessa sembrava bizzarra all’epoca, per non dire rischiosa: non è facile fare previsioni sui paguri. Oggi penso di essere stato solo leggermente in anticipo sui tempi.

In futuro il mercato non farà che espandersi, e diventerà sempre più contorto. Un amico di mio figlio adolescente mi ha recentemente descritto una scena avvenuta nel suo liceo: alcuni ragazzi, in classe, chini sui loro telefoni, impegnati in una scommessa a 27 fattori su calcio tedesco, ping-pong, e Formula 4, con vincite potenzialmente enormi. Una volta il gioco d’azzardo era limitato a una serie di giochi di fortuna, con i giocatori che si assumevano dei rischi a fronte di probabilità prestabilite. Ormai ogni evento, ogni gara con un risultato misurabile, è un’opportunità per scommettere. E le scommesse sportive online sono solo agli albori. La legge è cambiata nel 2018. Nessuno può dire quali saranno le conseguenze, ma la vita sarà più rischiosa.

I cittadini degli Stati Uniti hanno accettato la loro radicale precarietà come uno stile di vita. L’ascesa dell’industria del gioco d’azzardo è solo un sintomo di questa nostra accettazione. Il gioco d’azzardo esprime, attraverso l’intrattenimento, la verità fondamentale del nostro momento storico: ogni cosa – ogni piccola cosa – può essere convertita in un mercato con vincitori e perdenti, e il banco vince sempre. L’unico vizio inaccettabile è di rimanere senza un soldo.

(Traduzione di Federico Ferrone)

Questo articolo è uscito sul mensile statunitense The Atlantic.

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