02 giugno 2014 07:00

Forse anche voi non ci credete più, e in fondo è difficile darvi torto. Oggi l’attualità politica è talmente sconfortante da spingerci a rinviare le nostre speranze a giorni migliori. Eppure…

Soffermiamoci sull’intervista a Matteo Renzi pubblicata sabato da sei quotidiani europei, tra cui La Stampa. Non ancora quarantenne, in jeans e maniche di camicia, il presidente del consiglio italiano ha promesso ai giornalisti che resterà alla guida del paese “ancora per qualche tempo”, sottolineando che l’Italia è entrata in una fase di stabilità. Secondo Renzi non c’è da stupirsi se i candidati del Pd hanno ottenuto il 41 per cento dei voti alle ultime elezioni europee, perché (non sono parole sue, ma è il senso dell’intervista) il suo partito cambia le cose, parla chiaro e sa ampliare gli orizzonti.

Al potere da meno di tre mesi, il premier ha fatto approvare dalla camera una riforma della legge elettorale, ha avviato una riforma della costituzione e una del mercato del lavoro. Inoltre sta preparando una riforma della giustizia da presentare in estate, mentre quella dell’amministrazione entrerà in vigore questo mese. Renzi non lo dice, ma il 41 per cento delle elezioni europee lo aiuterà a superare gli ostacoli che sicuramente troverà sul suo cammino.

Secondo il premier, per ricostruire la fiducia degli europei nella politica e nei politici basta agire e convincere gli elettori della bontà del progetto. Al giornalista che gli ha chiesto quale sia la sua ricetta per sconfiggere l’euroscetticismo, Renzi ha risposto che “bisogna mostrare gli aspetti più seducenti dell’Europa. Dobbiamo far sognare: l’Erasmus, il servizio civile e gli Stati Uniti d’Europa, che restano il mio orizzonte. Ma questa scommessa presuppone che la gente torni a interessarsi alla cosa pubblica e che noi riusciamo a fissare obiettivi comuni”.

Con queste parole Matteo Renzi dice sostanzialmente che gli europei ricominceranno a credere nel progetto comunitario soltanto dopo che avranno riacquistato la fiducia nella politica, e questa partita si giocherà in ciascun paese dell’Unione. Il presidente del consiglio italiano ha ragione, ma quali sono le proposte concrete dell’uomo che (almeno per il momento) ha restituito la speranza agli italiani?

L’obiettivo prioritario di Renzi è un programma incentrato sulla lotta alla disoccupazione, sullo sviluppo energetico, sulla gestione dei flussi migratori e sulla ridefinizione dei rapporti con la Russia e i paesi del Mediterraneo. Il premier spiegherà il suo progetto al parlamento europeo il 2 luglio, quando l’Italia assumerà la presidenza di turno dell’Unione.

Il messaggio, comunque, è chiaro: l’importante è avviare le riforme istituzionali. Secondo Renzi l’obiettivo dell’Europa non dev’essere trovare un consenso sul nome del prossimo presidente della Commissione, ma definire progetti concreti, passare all’azione e dimostrare agli europei che è più facile cambiare le cose restando uniti piuttosto che in ordine sparso.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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