07 gennaio 2010 00:00

Ormai è diventato un appuntamento annuale. E siamo al terzo. S’intitola Mad France, mad come pazzo, come i due precedenti, che sono stati realizzati in Cina e in India (quest’ultimo venduto in un sacco di tela bianca) e diventati, proprio perché inclassificabili come tutti i pazzi, degli oggetti culto e da collezione.

È la proposta dei membri del collettivo Tendance Floue che si impegnano a realizzare insieme (ma non per forza in modo collettivo) un oggetto che esplori e al tempo stesso trasmetta un sentimento singolare di ognuno dei suoi partecipanti. Anche se insistono a chiamare questa produzione “rivista”, sarebbe meglio parlare di un oggetto.

Mad France è un cofanetto in plexiglass che riunisce 14 libretti su carta a grana grossa (che parla alle dita come agli occhi). L’articolazione pieghevole delle copertine li fa sembrare depliant, ognuno con una particolare visione della Francia.

Sono punti di vista, qualcosa che si colloca nel campo documentario, ma ai margini di quello che la stampa trova “accettabile”: una soggettività che lascia parlare i dolori, i piaceri, le angosce e gli stupori. Ci sono testi e illustrazioni interessanti, un’impaginazione semplice e raffinata, molto più complessa di quello che può sembrare a prima vista.

Convinti che la Francia sia in difficoltà, affermano che il loro è un “atto di resistenza”. Non si può non essere solidali.

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