29 agosto 2012 16:00

In un piccolo villaggio medievale nel centro della Francia, dalle parti di Cahors, nell’antico borgo semiabbandonato si possono leggere delle tracce, ormai quasi cancellate, di un passato più recente. Vetrine vuote, serrande tirate giù. Resiste qualche insegna. Sopra una porta sprangata si può ancora leggere: “Photographe”.

A giudicare dallo stile tipografico è uno studio fotografico degli anni trenta. Naturalmente, anche nella parte moderna della città c’è uno studio fotografico. Ed è in attività. È un negozio relativamente nuovo, come ce ne sono tanti: nella vetrina, in grandi cornici dorate, fanno mostra di sé ritratti e foto di matrimoni. Quello che attira l’attenzione è una scritta che recita: “Ici, faites développer vos photos numériques pour toujours”. Ecco una vera sintesi tra la pellicola, che si sviluppa, e le foto digitali, che si possono vedere subito, appena scattate.

Ma la cosa più interessante è “pour toujour”, per sempre. Al di là del riferimento alla fotografia tradizionale, lo slogan inventato dal titolare dello studio sembra indirizzato a chi non è così bravo a salvare, gestire e archiviare le foto digitali e ha quindi paura di perderle. La soluzione più sicura è quella di una volta: stampare su carta le proprie foto. Non stupisce in effetti che il settore della stampa fotografica sia l’unico in vera crescita nel mercato amatoriale. Nell’era del digitale, c’è ancora bisogno dell’album di famiglia.

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