13 gennaio 2016 14:34

Fin dal 1964 il calendario Pirelli, diventato oggetto da collezione, è atteso come un grande evento. Va detto che l’elenco di grandi fotografi che nel tempo ci hanno lavorato è impressionante. Dall’erotismo raffinato al porno-chic, il calendario Pirelli ha intrapreso una direzione di lusso che lo ha allontanato in maniera decisa dall’archetipo dei calendari sexy per camionisti.

L’edizione 2016 è ancora più da collezione delle precedenti. È tutto in bianco e nero e ancora più elegante del solito. La firma Annie Leibovitz, che aveva realizzato, con un utilizzo molto deciso del nudo, anche il calendario del 2000. Con la scelta delle modelle per il 2016 c’è un radicale cambio di direzione. Il tema del calendario è “donne eccezionali, simboli di riuscita professionale, sociale, culturale, sportiva e artistica”. Per esempio, l’artista e cantante Yoko Ono, 82 anni, e la rockstar Patti Smith, 68 anni, sono vestite (ovviamente da stilisti famosi) e irradiano un loro senso di forza e di eleganza.

Questa rottura con il passato può essere interpretata, un po’ ingenuamente, come una presa di posizione femminista. Oppure ci si può vedere, più verosimilmente, una nuova strategia di comunicazione. Si tratta infatti di una ricerca di credibilità e di rispettabilità in un’epoca in cui qualunque squadra di rugby o brigata dei pompieri pubblica allegri calendari in cui il nudo viene costantemente trattato con ironia e disincanto.

Questa rubrica è stata pubblicata il 8 gennaio 2016 a pagina 76 di Internazionale, con il titolo “La bellezza oltre il nudo”. Compra questo numero| Abbonati

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it