28 maggio 2018 12:20

Prima mi sono goduta la diretta del matrimonio di Harry e Meghan con mia figlia di sei anni e poi mi è venuto il dubbio: le ho trasmesso un messaggio retrogrado? –Costanza

Cenerentola, Biancaneve, la Bella addormentata: spesso le favole classiche hanno poco a che fare con il femminismo. E lo stesso vale per la favola del royal wedding, che si ripete da secoli sempre uguale. Però dipende anche dal punto di vista: presentare a tua figlia un matrimonio con un principe come il massimo a cui ambire non va bene. Ma se glielo inquadri in un contesto più ampio, allora cambia tutto.

Immagino infatti che lei non sappia che Meghan Markle non è la prima americana che ha sposato un reale inglese. Prima di lei ci fu Wallis Simpson, che negli anni trenta fece innamorare perdutamente il futuro re Edoardo VIII. Ma un’attrice americana divorziata non poteva essere una consorte reale e nel 1936, qualche mese dopo la sua incoronazione, Edoardo decise di abdicare spiegando: “Trovo impossibile portare avanti i miei doveri di re senza avere accanto la donna che amo”. Tua figlia troverà incredibile che, per sposare la donna che amava, Edoardo abbia dovuto rinunciare al trono. Così come troverà difficile da credere che in passato due persone di origini diverse non potevano sposarsi.

La favola di Harry e Meghan, con il suo coro gospel nella cappella del castello di Windsor, diventa allora il lieto fine per tutte le storie d’amore un tempo impossibili e la celebrazione dell’amore tra due persone a prescindere dalla loro provenienza o ragione sociale.

Questa rubrica è uscita il 25 maggio 2018 nel numero 1257 di Internazionale, a pagina 12. Compra questo numero | Abbonati

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