18 febbraio 2020 17:12

Come dobbiamo affrontare la questione del coronavirus con i nostri figli piccoli? –Paolo

La prima cosa da fare per evitare che i bambini cadano nel panico è non caderci noi. La nostra pediatra mi ha raccontato la telefonata di una mamma preoccupata perché il figlio doveva andare in gita in un museo di Roma “dove ci sono molti turisti stranieri”. “L’ho dovuta rimproverare, perché a tutto c’è un limite”, mi ha spiegato la saggia dottoressa. Per quanto riguarda i più piccoli, secondo me ci sono alcune discussioni molto costruttive che possiamo fare con loro: la prima è sull’importanza dei fatti e la minaccia delle notizie false.

Ogni giorno uno dei miei figli torna a casa con qualche idea strampalata. L’ultima è che il coronavirus si diffonda con la salsa agrodolce dei ristoranti cinesi. Così in questi giorni, più che di virus, parliamo di fonti delle notizie: chi l’ha detto? Quando l’ha detto? E su quali basi scientifiche? La seconda discussione da fare è sull’importanza di lavarsi le mani: grazie alla tensione creata dal coronavirus, abbiamo preso a farlo molto più spesso di prima e mia figlia ha annunciato di voler mantenere l’abitudine anche dopo.

Infine, l’altra questione fondamentale da affrontare è il razzismo: questi giorni sono una lezione perfetta di come un particolare popolo possa improvvisamente ritrovarsi vittima del cieco panico collettivo. E la lezione passa anche dalla buona cucina: andare in tutti i nostri ristoranti cinesi preferiti, e fare il pieno di salsa agrodolce, ora è diventata anche una questione di civiltà.

Questo articolo è uscito sul numero 1345 di Internazionale. Compra questo numero|Abbonati

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