19 agosto 2014 15:23

Il porto di Tel Aviv era di nuovo pieno di vita questo fine settimana. Una chiassosa sagra del cibo indiano si è tenuta al mercato contadino e orde di bambini urlanti andavano sulla giostra, un modello retrò con macchinine d’epoca e altoparlanti che sparavano canzoni di altri tempi. Migliaia di israeliani hanno affollato i ristoranti, hanno comprato sciocchezze varie e hanno passeggiato cullati dal rumore delle onde. Davvero c’era appena stata una guerra?

Non abbiamo ancora raggiunto un accordo, eppure quell’accordo è già alle nostre spalle. I giornali continuano a riproporre storie di coraggio e nelle case dei genitori in lutto il dolore non andrà via. I feriti e i traumatizzati si stanno riprendendo e il sud è ancora in stato di allerta, ma è comunque estate e Israele è di nuovo allegra.

Le sirene tacciono, gli esperti sono spariti ed è tornata l’insensatezza. Israele è tornata nella sua bolla. Cos’era Margine protettivo? È stato prima di Pilastro di difesa o dopo Piogge estive?

Un momentaneo senso di oppressione e paura si è dissolto. Dopo tutto, cosa voleva Israele? Tranquillità. Cos’altro potrebbe desiderare? Ancora uno o due anni di negazione, repressione, illusione e bugie, ma soprattutto di inazione.

È questo che hanno chiesto le masse durante la più grande protesta scoppiata durante la guerra: tranquillità per il sud. Tranquillità. Semplicemente tranquillità. Chi mai potrebbe essere a favore del terrorismo e contro la tranquillità? “Mandatemi la tranquillità in una scatola, da una terra lontana”, scriveva il poeta Yona Wallach.

Ecco la richiesta più ipocrita e detestabile degli israeliani. Vogliono tranquillità e al diavolo il rumore che li circonda e le sue cause. Che Gaza soffochi e la Cisgiordania pieghi la testa, purché ci sia tranquillità.

Le vittime non sono morte invano; sono morte per la nostra tranquillità. Le macerie non si sono ammucchiate per niente, il loro obiettivo era la conquista della tranquillità. Le vite di decine di soldati e di duemila palestinesi sono state sacrificate per una falsa tranquillità. La condanna internazionale, le crepe nella nostra democrazia, i colpi alla nostra economia, migliaia di persone mutilate, centinaia di migliaia di senza tetto, un odio sempre più grande: tutto questo al servizio della tranquillità di Israele.

“Il silenzio è osceno - sacrificate sangue e spirito per la gloria nascosta”, scrisse il leader di destra Ze’ev Jabotinsky in una canzone che risale a prima della fondazione dello stato d’Israele.

Questa guerra è stata frutto di una scelta. È stato evidente quando Israele ha lanciato la sua caccia agli uomini di Hamas in Cisgiordania dopo il rapimento e l’assassinio dei tre ragazzi. È stata frutto di una scelta, questa guerra, e si è combattuto per niente, com’è ormai evidente.

A parte la distruzione dei tunnel, che sono stati scoperti per caso e la cui minaccia è stata ampiamente esagerata, la guerra non porterà alcun beneficio a Israele. I morti sono morti e gli assassini hanno ucciso a Gaza solo per garantire un altro breve interludio di tranquillità per gli israeliani. Questo è il prezzo che hanno pagato, e Gaza ha pagato mille volte di più, solo affinché gli israeliani potessero divertirsi al porto di Tel Aviv.

Se i confini fossero stati aperti e i prigionieri rilasciati senza che fosse sparato un colpo, tutto questo si sarebbe potuto evitare. Ma Israele, che dimostra sempre di capire solo il linguaggio della forza, è disposta a fare solo piccole concessioni dopo i combattimenti. Consente solo alle organizzazioni violente di ottenere dei risultati. I negoziati con Hamas sono più seri di qualsiasi negoziato mai condotto con l’Autorità palestinese, e Israele ha già concesso ad Hamas più di quanto abbia mai concesso al presidente Abu Mazen.

Israele vuole solo tranquillità per poter seppellire la testa sotto la sabbia ancora per qualche anno. Tranquillità in Israele mentre a Gaza è in corso un assedio? Non esiste niente di tutto ciò. Nel prossimo periodo di tranquillità, Israele ancora una volta non alzerà un dito. Gaza sarà dimenticata e la Cisgiordania scomparirà, assedio e occupazione. Quando i missili ricominceranno a piovere di nuovo, tra uno o due anni, Israele si sveglierà e si lamenterà ad alta voce.

Come osano? Come osano farci di nuovo tutto questo? Che sfacciataggine disturbarci mentre passeggiamo al porto, una cosa che Israele possiede e Gaza non avrà mai. Questo è l’unico obbiettivo di Israele: mantenere la situazione attuale e santificare la tranquillità. I palestinesi possono andare all’inferno. Non disturbate la Bella addormentata durante il suo riposino pomeridiano per nessun motivo.

(Traduzione di Giusy Muzzopappa)

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