25 gennaio 2020 13:52

070 Shake, Rocketship
Danielle Balbuena, in arte 070 Shake, è cresciuta a North Bergen, una cittadina del New Jersey a un quarto d’ora di traghetto da Manhattan. Sua madre, portoricana, faceva la vigilante in una scuola elementare. Parlando del quartiere dov’è cresciuta, l’ha definito un posto dove c’era solo “un gruppo di ragazzi strafatti”. Come ha raccontato a Pitchfork, quando disse a sua mamma che era gay la donna non la prese bene. Le rispose: “Preferirei vederti in carcere”. Danielle soffriva di Adhd (disturbo da deficit di attenzione) e a scuola non andava bene. Per questo si rifugiò nella poesia prima e nella musica poi, quando cominciò a improvvisare sulle basi di Drake e altri rapper.

Oggi 070 Shake ha solo 22 anni, è considerata una delle rapper più promettenti degli Stati Uniti e sua mamma la accetta per quello che è. Il suo disco d’esordio, Modus vivendi, è stato accompagnato da una certa attesa dopo che l’anno scorso aveva collaborato con Kanye West (da tempo un suo estimatore) e Kid Cudi nel brano Ghost town, contenuto nell’album Ye, lasciando il segno nonostante i pochi minuti che West le aveva concesso all’interno del pezzo.

Ascoltando Modus vivendi le influenze di West e Kid Cudi si sentono molto, soprattutto nell’uso dei sintetizzatori. Ma la rapper al tempo stesso dimostra di avere una grande personalità. La sua musica si nutre di spazi ampi e ha un suono quasi cosmico. I temi dei brani, nonostante l’aura di afroturismo che li circonda, sono in realtà molto semplici e legati al quotidiano. 070 Shake parla in modo abbastanza crudo di sbronze (Under the moon), tradimenti (The pines) e droga (Microdosing).

Alcuni brani di questo album sono davvero notevoli, come Rocketship, splendido pezzo nel quale la voce di 070 Shake è satura di effetti vocali (gli stessi che usa Bon Iver), ma anche Divorce, dove ai sintetizzatori e al piano si affiancano percussioni quasi tribali, o la conclusiva Flight319, che nella parte iniziale fa quasi venire in mente i suoni ambient di Brian Eno. Modus vivendi è un esordio con i fiocchi, che ci apre gli occhi su un vero talento della musica americana.

Attenzione, se volete vedere dal vivo 070 Shake a breve avrete un’occasione: il 31 gennaio la rapper si esibirà al Goa di Roma. Sarà l’unica tappa italiana del suo tour europeo.

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Mac Miller, Circles
L’album postumo di Mac Miller, il talentuoso rapper morto di overdose nel 2018 all’età di 26 anni, comincia come se fosse un disco di Lou Reed o di Leonard Cohen. Un riff minimalista di chitarra e una voce quasi da crooner. Poi il disco prosegue in varie direzioni, nessuna delle quali fa pensare al rap. Ma del resto Miller è sempre stato un esponente atipico dell’hip hop statunitense, che faceva della sua follia un marchio di fabbrica.

Terminato grazie al produttore Jon Brion, già al lavoro insieme a Frank Ocean in Blonde, Circles è un album molto vario e sorprendente, che mostra ancora di più il talento di Mac Miller e aumenta il rimpianto per la sua perdita.

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ColapesceDiMartino, L’ultimo giorno
Il nuovo progetto ColapesceDiMartino, che mette insieme i due cantautori siciliani della 42 Records (al secolo Antonio Di Martino e Lorenzo Urciullo), sembra molto interessante, a giudicare dai primi due brani pubblicati, che anticipano un disco e un tour teatrale.

I due pezzi sono molto diversi l’uno dall’altro.L’ultimo giorno è una deliziosa marcetta folk pop, dove i due artisti tirano fuori il solito gusto per la melodia e si alternano alla voce. Adolescenza nera invece è un pezzo pop sintetico realizzato insieme a Mace, produttore milanese che di solito agisce in ambito rap/rnb (Fabri Fibra, Salmo, Gemitaiz, Venerus), nel quale Colapesce fa un po’ il Bon Iver.

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Rosalía, Juro Que
La cantante spagnola Rosalía continua a giocare brillantemente con i generi e a pubblicare singoli (senza album, per il momento) con una prolificità invidiabile.

Dopo averci sorpreso con il disco d’esordio El mal querer, nel 2019 la musicista si è dedicata prima al reggaeton (Con altura), al pop elettronico orecchiabile (Aute cuture), ma anche a quello più sofisticato e oscuro (A palé). Ora è tornata al suo primo amore: il flamenco. La qualità, per fortuna, resta sempre alta.

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Colombre, Arcobaleno
Ogni tanto un bel ritornello ci vuole. L’ha capito Colombre, che ne ha tirato fuori uno quasi alla Oasis nel suo nuovo singolo Arcobaleno, sorretto da un bel tappeto d’archi. Nelle strofe invece ricorda un po’ gli Air.

La canzone è uscita a breve distanza dall’altro inedito, intitolato Non ti prendo la mano. Il prossimo album del cantautore di Senigallia uscirà a marzo per la Bomba Dischi.

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P.S. Playlist aggiornata. Buon ascolto!

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