Se avete comprato questa copia in edicola, gli esperti dicono che avete dedicato alla copertina tra i due e i cinque secondi. Ci sono copertine che rimangono nella storia. Come quella dello Spiegel sull’Italia con la pistola nel piatto di spaghetti. Ci sono copertine sballate: qualche anno fa l’Economist prevedeva che il petrolio sarebbe sceso a 5 dollari. “Affoghiamo nel petrolio”, era il titolo. Nel nostro piccolo, su Internazionale annunciammo fieri che lo sfidante di George W. Bush sarebbe stato Howard Dean. Gli sportivi americani cercano di non finire in copertina su Sports Illustrated perché dicono che porta sfortuna. Ci sono copertine che fanno discutere, come l’ultima del New Yorker su Obama vestito da Bin Laden. Ma lo stesso New Yorker ha fatto forse la copertina più bella di tutti i tempi. Firmata da Art Spiegelman, era dopo l’11 settembre: il profilo delle torri stampato con inchiostro nero brillante su carta nera opaca. Quasi un’opera d’arte.
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