25 giugno 2009 00:00

Negli ultimi anni si è scatenata una guerra tra università e biblioteche americane e inglesi per mettere le mani sugli archivi degli scrittori famosi. Si favoleggia di somme da capogiro pagate per le carte di Salman Rushdie, Norman Mailer o Peter Handke. Non deve stupire, però, la decisione di John Berger di regalare il suo archivio di manoscritti, lettere, foto e disegni alla British library. È un gesto che gli somiglia. A 82 anni, Berger è più noto in Gran Bretagna che nel resto d’Europa. Scrittore, traduttore, saggista, commediografo, pittore, critico d’arte, impegnato politicamente, è una persona di grande generosità. Ma una condizione l’ha posta: che fosse la British library ad andare a prendersi le carte a casa sua. Solo che Berger vive in un villaggio sperduto e inaccessibile delle Alpi francesi. Così, qualche giorno fa, il direttore della sezione manoscritti di letteratura contemporanea ha cominciato un viaggio per l’Alta Savoia. E ha scritto il suo diario su twitter.com/britishlibrary

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