19 aprile 2018 16:13

Jean-Paul Sartre, filosofo e scrittore francese, dialogando con Daniel Cohn-Bendit, uno dei protagonisti del maggio sessantotto, a un certo punto dice: “Quello che è interessante nella vostra azione è che mettete l’immaginazione al potere. Avete come tutti un’immaginazione limitata, ma avete molte più idee dei vostri predecessori. Noi, invece, siamo stati fatti in modo da avere un’idea precisa di ciò che è possibile e di ciò che non lo è. Un professore dirà: ‘Cancellare gli esami? Impossibile. Li possiamo modificare ma non cancellare!’. Questo perché ha passato metà della sua vita a sostenere esami. La classe operaia ha spesso immaginato nuovi mezzi di lotta, ma sempre in funzione della situazione precisa in cui si trovava. Nel 1936 ha inventato l’occupazione delle fabbriche perché era l’unica arma che aveva per consolidare e sfruttare una vittoria elettorale. Voi avete un’immaginazione molto più ricca, e le parole sui muri della Sorbona lo dimostrano. Da voi è arrivato qualcosa che stupisce, scuote le coscienze, rinnega tutto quello che ha reso la nostra società ciò che è oggi. È quello che chiamerei l’estensione del campo del possibile. Non rinunciateci”.

Questa conversazione uscì sul settimanale Nouvel Observateur il 28 maggio del 1968. Insieme ad altri articoli, reportage e opinioni pubblicati cinquant’anni fa dalla stampa di tutto il mondo è nel nuovo numero di Internazionale extra in edicola da questa settimana. Ha un grande formato, da giornale d’altri tempi. Sarà proprio come avere tra le mani un quotidiano del 1968.

Questa rubrica è uscita il 20 aprile 2018 nel numero 1252 di Internazionale, a pagina 5. Compra questo numero | Abbonati

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