27 dicembre 2018 13:08

Tornare presto a Londra. Avvistare una balena. Cambiare quartiere per far finta di cambiare città. Avere la risposta pronta. Meno Netflix, più vita vera. Andare a Granada e vedere l’Alhambra. Fare finalmente il cambio di stagione 2. Raddoppiare le percentuali. Andare al Nyege Nyege. Essere presente. Fermare l’ago sul 68. Produrre meno rifiuti. Trovare il tempo. Suonare un pezzo a quattro mani con YT. Cominciare la mattina andando in bicicletta. Cancellarmi da Facebook. Cercare il buon proposito per il 2020. Scoprire le Americhe. Migliorare le percentuali. Riuscire a fare un bel viaggio. Bere più acqua. Fare bene la differenziata. Smettere di pensare stia facendo sempre rumore. Ricordare agli altri di fare il buon proposito. Rallentare. Coltivare i semi buoni. Diventare impermeabile. Lavorare più a maglia. Leggere almeno dieci classici del femminismo. Dare forma ai pensieri. Correre. Trovare più spazio. Sabotare i condizionatori d’aria. Trovare tranquillità. Imparare di nuovo la chiave di basso. Far sentire la mia voce. Scoprire quant’è bello camminare. Fare bingo. Due vodka martini… e poi precisamente sette minuti e mezzo dopo altri due, e poi ancora due ogni cinque minuti finché uno di noi non perde i sensi. Chiudere vicende annose. Leggere un libro al mese. Spegnere il rumore. Tenere insieme vulnerabilità e resistenza. Esplorare.

Come ogni anno, questi sono i buoni propositi della redazione di Internazionale. E i vostri?

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