01 aprile 2017 18:00

Associazione italiana per gli studi di popolazione, Rapporto sulla popolazione. Le molte facce della presenza straniera in Italia
Il Mulino, 194 pagine, 16 euro

Nessun discorso sulle politiche migratorie dovrebbe prescindere dai dati. E in questo libro statistiche, cifre e proiezioni sono presentate in modo molto chiaro e sintetico e alcuni box forniscono informazioni su punti di particolare interesse (come, per esempio, i “modelli insediativi degli immigrati” o “il contributo delle straniere alle variazioni della fecondità”).

A colpire è, tra le varie cose, il fatto che nel 2008, mentre scoppiava la bolla immobiliare, si è aperta una nuova fase anche nella storia dell’immigrazione in Italia. La crisi economica ha ridotto drasticamente la capacità del nostro paese di attirare i lavoratori stranieri e tra le ragioni dell’arrivo hanno cominciato a pesare di più quelle legate alle catastrofi politiche, economiche e ambientali delle aree di provenienza. Inoltre i ricongiungimenti con i familiari che già vivevano in Italia da tempo hanno fatto sì che nella comunità degli stranieri aumentasse il peso delle donne e delle famiglie. Ma, al tempo stesso, il tasso di occupazione degli immigrati ha cominciato a scendere.

Altro dato significativo è la radicale differenza tra la condizione degli immigrati nel nord rispetto a quelli del sud del paese. Complessivamente si capisce che studiare la presenza straniera è un buon modo per capire, più in generale, cosa succede in Italia.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it