Slam. Tutto per una ragazza
Di Andrea Molaioli
Con Ludovico Tersigni, Barbara Ramella. Italia, 2016, 100’
Una sala piena di adolescenti che applaudono fa un bell’effetto. Anche perché i protagonisti di Slam sono due sedicenni. Il film è tratto dal libro omonimo di Nick Hornby, che pare abbia apprezzato la trasposizione cinematografica.
L’ambientazione è stata trasferita da Londra a Roma e la voce originale di Tony Hawk, skater californiano, idolo del protagonista Samuele, punteggia i momenti salienti della narrazione. Il ragazzo ha grandi sogni. L’università, i viaggi, la California. Ma l’incontro con Alice deciderà altrimenti della sua vita. Diventeranno genitori precoci, come la madre (Jasmin Trinca), che ha avuto Samuele a sedici anni, e il padre, scapestrato allora e oggi, un ottimo Luca Marinelli. Non è nemmeno facile raccontare il mondo dello skate, ma già la partenza, con una carrellata dei titoli di testa per le strade sconnesse di Roma, promette bene.
Qualcuno si è chiesto se il comportamento dei due adolescenti dopo l’imprevisto della gravidanza sia credibile, considerato che i sedicenni che si vedono in giro nelle nostre città sembrano ancora immersi nell’infanzia. Si esce, comunque, con la sensazione di aver visto un interessante e lieve spaccato di questa età. Che fa ridere e riflettere allo stesso tempo.
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