29 aprile 1998 00:00

“Era chiaro che era successo qualcosa di drammatico quando ho parcheggiato la macchina in una strada dove ci sono cinque negozi di liquori”. Mio cognato Jamal mi ha raccontato con la voce tremante di quando, il 14 maggio, si è ritrovato nel quartiere di Zayouna, a Baghdad, dopo che erano state uccise dodici persone, tra venditori di alcolici e loro clienti.

“Non avevo neanche messo un piede fuori dall’auto che mi sono accorto di due cadaveri davanti a uno dei negozi dove di solito vado a comprare il whisky. C’era una lunga fila di macchine di persone che erano venute a prendere i loro liquori e che ora stavano aspettando l’arrivo della polizia”.

Poco prima quattro uomini con il volto coperto avevano fatto irruzione nelle rivendite aprendo il fuoco con armi dotate di silenziatori, per poi scappare sulla loro jeep Land Rover.

“È il mio ultimo bicchiere di whisky, se ho rischiato la vita per comprarlo”, ha detto Jamal dopo il primo sorso.

Mentre preparava la cena, sua moglie l’ha rimproverato per scherzo: “Quest’anno è la quinta volta che ti sento fare questa battuta. Non ripeterla più, Jamal!”.

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