Mio figlio, che ha quasi 30 anni, si è sposato quattro anni fa. Poco tempo fa ci ha detto che da tre anni a questa parte lui e la moglie praticano il poliamore. La loro è una relazione stabile, ma entrambi ne hanno avute con altre persone, sia uomini che donne. Noi, avendo un’impostazione più tradizionale (siamo sposati da quarant’anni e abbiamo un rapporto basati sull’amore e sul rispetto), stiamo cercando di farcene una ragione, anche se la cosa ci intristisce molto. Siamo due persone comprensive e non inclini a dare giudizi, ma vorremmo capire come sia arrivato a questa decisione. A sentire lui, trasformare l’amore in una cosa “limitata”, amare una persona sola, significa “non essere onesti”, e il loro tipo di rapporto, basandosi sulla verità, gli evita di essere disonesti. Ci ha anche detto che a proporre l’idea è stata la moglie, e che lui, dopo averne discusso molto, è riuscito infine a superare la gelosia e abbracciare questo approccio. Non hanno figli e non vogliono averne. Gli ho chiesto se è felice, e lui mi ha risposto di sì.
—Sad Mama
Se tuo figlio ti dice che è felice, SM, tu devi credergli ed essere felice per lui.
È spiacevole che abbia inquadrato queste informazioni sulle sue scelte e sul suo matrimonio — che lo rendono felice — in quella che mi sembra una maldestra critica delle vostre scelte e del vostro matrimonio.
(Ammesso che l’abbia fatto, SM. Posso basarmi soltanto sulla tua versione delle sue parole, non possedendone una registrazione, e l’esperienza mi insegna che talvolta le persone monogame, quando quelle non monogame parlano delle proprie scelte, si sentono criticate. Non facciamo quel che fate voi ≠ Voi sbagliate.)
Non c’è nulla di necessariamente finito, insincero, limitante o disonesto nella monogamia. Se è quello che due persone vogliono, SM, e che le rende felici, allora va benissimo. Tu e tuo marito volevate la monogamia, che vi ha reso felici e nel vostro matrimonio ha funzionato. Potete vedere la scelta di vostro figlio come un rifiuto dell’esempio che gli avete dato, oppure considerarla basata sugli stessi fondamenti che informano le scelte fatte da voi. Tuo figlio e sua moglie fanno ciò che li rende felici, e che funziona per il loro matrimonio. Non praticano la monogamia (né vogliono avere figli), ma fanno quel che è giusto per loro e funziona per loro, proprio come hanno fatto il padre e la madre di lui.
Al mondo esiste un sacco di gente che vive relazioni aperte/poliamorose felici e appaganti, SM, così come un sacco di gente che ha relazioni felici e appaganti e monogame. (E c’è anche un sacco di gente infelice che ha relazioni di entrambi i tipi). Ci sono anche tante persone che hanno relazioni monogame felici e appaganti, e che un giorno sceglieranno di aprirle. Ciò che conta è la felicità, la consensualità, il rispetto reciproco, e non il fatto che una relazione sia o meno monogama.
Se tuo figlio è felice, SM, devi essere felice per lui. Se però sostiene — o goffamente sottintende — che tu e suo padre non potete essere felici perché non fate come lui e la moglie, allora gli riferisci, da parte del qui presente non monogamo, che sta dicendo non monogame stronzate.
Due letture che vi consiglio: il libro Open: love, sex, and life in an open marriage di Jenny Block, e un’istruttiva intervista rilasciata da Diana Adams, attivista poli nonché ospite frequente del Savage lovecast, alla rivista The Atlantic. Anche se non penso voi dobbiate fare tanti compiti. Amate vostro figlio, rispettate le sue scelte, non incolpate né giudicate sua moglie, e siate gentili con qualsiasi partner vi presentino. Avere un figlio poli è molto più semplice di quel che pensate.
(Traduzione di Matteo Colombo)
Questa rubrica è stata pubblicata su The Stranger.
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