18 aprile 2018 17:07

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Sono un maschio etero di 35 anni, fidanzato ufficialmente con la ragazza con cui sto da otto. La nostra vita sessuale va bene, ma spesso lei non si fa leccare né toccare con le dita. Quando me lo permette, il sesso orale le piace e raggiunge l’orgasmo facilmente. Ma le sue funzioni cerebrali superiori le mettono i bastoni fra le ruote, perché ha interiorizzato il rapporto malsano che la nostra società ha con l’aspetto fisico. Ha detto che quando “le ficco il naso laggiù” è come se “ficcassi la testa nel gabinetto”. Ogni volta che faccio una battuta spinta sul fatto di leccargliela, reagisce con un “bleah” che ammazza l’atmosfera. Poi però dice che se me lo lasciasse fare le piacerebbe. Io non ne vengo a capo! Quando facciamo sesso taglia sempre corto con i preliminari per andare dritto alla penetrazione. Siccome a quel punto la vagina non è ancora del tutto eccitata e umida usiamo il lubrificante, e io vengo molto prima di lei. Durante il rapporto prova piacere e geme, ma del suo orgasmo non le importa granché. A me però sì, e mi manca vederla venire! Mi piacerebbe aiutarla a superare i suoi problemi con il corpo, ma quando “uso le parole”, come dici tu, si sente incalzata e non riesce a rilassarsi. Non so bene che fare. Aiutami, ti prego!
–Loves Inhibited Carnal Killjoy

Potresti optare per un gesto grandioso, romantico e un po’ folle, LICK: pulisci per bene il gabinetto e ci ficchi dentro la testa per sottolineare che la differenza la fa la pulizia, e siccome la vagina è un organo che si pulisce da solo e la tua fidanzata si fa la doccia (per cui ha le labbra, il clitoride, il perineo e l’ano puliti), tu puoi tranquillamente ficcarci il naso.


Oppure puoi usare le parole, LICK, ma non quando state per fare sesso. Fallo in un momento neutro (un momento in cui non potete fare sesso), per non darle l’impressione che affrontare l’argomento sia un modo per passare ai fatti. Innanzitutto chiedile se quando ti ha permesso di leccargliela le è piaciuto (ricorda: il fatto che abbia raggiunto l’orgasmo non dimostra che le è piaciuto. L’orgasmo è una reazione fisiologica; il piacere è un misto di reazioni psicologiche e fisiologiche).

Se quando riesce a farsela leccare prova piacere, cerca di capire se in quei casi c’è qualcosa di diverso. Si era appena fatta la doccia? Era brilla o magari un po’ fatta? Ti sei infilato là sotto senza chiedere, e quindi senza dar modo alle sue funzioni cerebrali superiori/inibizioni di attivarsi? (Nota bene: in caso di nuovi partner o nuove pratiche, bisogna sempre chiedere). Se riesci a capire cos’è che ha funzionato e perché – fresca di doccia, un po’ fatta, niente domande – non dovrai infilare la testa nel gabinetto a titolo dimostrativo.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Io e il mio ragazzo siamo appena tornati da Berlino, dove ci siamo divertiti un sacco. Almeno fino all’ultima sera. Nel bar gay in cui eravamo c’era una dark room sotterranea, lui voleva scendere a dare un’occhiata e io no. Al momento siamo monogami – io disponibile ad aprirci col tempo – e non vedevo il motivo di andarci. Gli ho detto che il momento giusto per aprire la coppia non era alle tre del mattino, ubriachi in un bar gay. Lui si è arrabbiato e mi ha risposto che non puntava a quello. Ma se siamo monogami e vogliamo rimanere tali perché andare in una dark room?
–Dude Into Monogamy

Se l’intento del tuo ragazzo era di riaprire la trattativa sulla monogamia circondati da uomini arrapati in una dark room, DIM, allora non va bene. Ma le coppie monogame possono tranquillamente entrare in ambienti dalla forte connotazione sessuale come una dark room, un sex party o un club di scambisti e uscirne con la monogamia intatta. Visitare un certo tipo di posti è anzi consigliabile, o meglio, mi è capitato di consigliarlo a coppie monogame che volevano mantenere viva la tensione sessuale. Ci vai per la carica erotica, la assorbi e incanali quell’energia sessuale nel partner. Per cui la prossima volta scendi. Magari dovrai scacciare un po’ di mani, ma appena gli altri capiranno che voi due non siete disponibili, sposteranno l’attenzione sugli altri che invece lo sono.

***

Ho 21 anni, sono maschio, e mi piace il fisting passivo. Ma è anche tutta la vita che soffro di stitichezza. Domanda: sono da poco andato dal dottore, il quale ha cercato di mettere in relazione il fatto che mi piace il sesso anale con la stitichezza (ovviamente non gli ho detto TUTTO quello che faccio là sotto). Io sapevo che tra le due cose non esiste un rapporto di causa ed effetto, a meno che non si producano lesioni gravi. C’è qualcosa che non so? Il dottore voleva solo aiutarmi?
–Fearing Inner Sanctum Tarnished

“Di leggende sul sesso anale ne circolano tante, ma questa è la prima volta che la sento”, dice il dottor Peter Shalit della Gay and lesbian medical association, medico generico di Seattle.

Anch’io è la prima volta che sento associare il fisting alla stitichezza: in genere quando in una frase “fisting” compare accanto a “stitichezza”, FIST, è nel senso di “cura”. Ma che il fisting curi la stitichezza è ovviamente una leggenda, così come il fatto che il sesso anale sia pericoloso in sé.

“Il fisting è un’attività sicura, a patto che quando la si pratica sia la persona attiva sia quella passiva siano lucidi”, spiega il dottor Shalit. “Non provoca danni, né stitichezza, né problemi intestinali di altro tipo. Lo stesso vale per altre attività sessuali anali, compreso il rapporto ricettivo (farsi scopare) e l’uso di sex toys (dildi, vibratori, eccetera) per la stimolazione anale, sempre partendo dal presupposto che la persona passiva sia consenziente e che entrambe, durante l’attività sessuale, non siano sotto l’effetto di sostanze in grado di alterare le percezioni” (per sicurezza, naturalmente, chi lo mette nel culo dovrebbe usare il preservativo e gli uomini gay e bisessuali dovrebbero prendere la PreP, un medicinale che riduce al minimo il rischio di contagio nei rapporti non protetti).


Se è vero che molte persone praticano attività anali sotto l’effetto di droghe o alcol, e la maggior parte di loro ne esce illesa, non infettata e senza stitichezza, FIST, farsi prima del fisting non è la miglior regola del sesso anale. Un attivo strafatto può facilmente perdere il controllo, e un passivo strafatto può non avvertire sensazioni di disagio che significano “rallenta”, “fermati e aggiungi lubrificante” o “fermati e basta”.


”C’è chi crede erroneamente che queste attività possano causare danni – tendendo o lacerando i tessuti – ma in realtà l’ano è molto elastico e il ‘permesso di entrare’ richiede soprattutto un rilassamento intenzionale dei muscoli da parte della persona passiva, e non un’applicazione di forza da parte di quella attiva”, afferma il dottor Shalit (la persona attiva esercita una leggera pressione, quella passiva respira, si rilassa e si apre).


”Se una persona soffre di stitichezza, il problema deve essere affrontato in sé, senza attribuirlo ad alcun tipo di attività sessuale”, dice Shalit. “Inoltre, per ovvie ragioni, il ruolo passivo non è divertente se si è costipati, perciò sarebbe il caso di far valutare e trattare la situazione da un medico senza pregiudizi e consapevole che la penetrazione – che sia fatta con il pugno, con il pene o con un dildo – non provoca stitichezza”.

Per finire, FIST, il tuo dottore non era ben informato, il che non aiuta. Se al tuo dottore non te la senti di dire TUTTO quello che fai “là sotto”, puoi cercarne un altro. Uno con cui puoi respirare, rilassarti e aprirti (in un altro modo).

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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