02 maggio 2018 16:29

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Vorrei avere una domanda migliore, ma è l’unica che ho: discutendo con alcuni amici delle differenze fra orgia etero (numero più o meno uguale di partecipanti maschi e femmine) e gang bang (una donna e tanti uomini), ci siamo resi conto che non esiste un termine specifico per definire la situazione in cui un uomo va con molte donne. Su internet trovo solo “gang bang al contrario”, che come nome lascia molto a desiderare. Possiamo per favore introdurne uno nuovo?

–Curious Nonparticipant

Che te ne pare di pussy riot? La rivolta della fica. E già che si parla di ribaltare espressioni che hanno una connotazione di genere: diversi anni fa mi hanno chiesto di inventare una versione femminile di sausage fest, che in inglese è come dire “sagra della salsiccia” e indica una netta prevalenza di maschi. Io, per rimanere in tema cibo, ho proposto “zuppa di cozze”. Ancora non mi è chiaro perché non abbia attecchito.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Sposato fra i 28 e i 36 anni, single da tre, e da un paio quasi completamente casto. Negli ultimi due anni di matrimonio il sesso era scomparso, e finché me lo sono potuto permettere ho frequentato delle professioniste. Se mi trasferissi altrove potrei guadagnare anche il doppio, ma con il lavoro che ho adesso sono flessibile e riesco a passare qualche pomeriggio con i figli piccoli. L’anno scorso ho avuto una breve relazione (coincisa con il miglior sesso della mia vita), che però ho chiuso perché avevo bisogno di più tempo per me. Insomma, mi mancano sia la voglia che la sicurezza in me stesso per avere una relazione, e non ho i soldi per andare con le professioniste. Non è che questo mi dia fastidio, ma devo preoccuparmi per la mia astinenza sessuale?

–Absolutely Not Getting Sex Today

Dal momento che l’astinenza è intermittente e sei tu a sceglierla (hai rinunciato al miglior sesso della tua vita perché volevi più tempo per te stesso? Cosa sei, una puntata di Oprah del ’95?), ANGST, difficilmente finirai a bazzicare uno di quei forum online pieni di cosiddetti “incel”, gli autoproclamati “involontariamente casti”: disadattati rabbiosi e violenti che incolpano le donne e il femminismo del fatto che non riescono a scopare. A patto che continui ad assumerti in prima persona la responsabilità del sesso che non fai, non hai nulla di cui preoccuparti.

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Io e il mio ragazzo stiamo insieme da due anni. All’inizio facevamo sesso tutti i giorni, poi la cosa è andata scemando. Nel frattempo abbiamo cominciato ad avere grossi problemi, e quest’inverno ci siamo separati. In quel periodo lui si è trasferito in un altro stato. Ci siamo rimessi insieme a distanza, e mi ha scritto un sacco di lettere in cui diceva di avere tanta voglia di fare sesso con me. Due settimane fa è tornato a stare qui, e da allora abbiamo fatto sesso solo due volte. Prima diceva sempre che dovevo essere io a fare la prima mossa. Ma se davvero mi desiderasse non dovrebbe farla lui? Mi sento molto trascurata, anche se lui sostiene di amarmi. Ti prego illuminami.

–No Sex For Weeks

Lui dice che ha voglia di fare sesso (con te) ma non prende l’iniziativa. Tu dici che vuoi fare sesso (con lui) ma non prendi l’iniziativa. Ecco la mia proposta, NSFW: prossimamente, quando ti viene voglia di fare sesso, prendi tu l’iniziativa. Se lui ti scopa due volte su tre, allora forse quando diceva che dovevi fare tu la prima mossa era sincero. Se invece ti respinge sempre, significa che non vuole fare sesso con te, e dovrai prendere un’altro tipo di iniziativa: quella di lasciarlo.

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Sono un uomo relativamente giovane che da un anno ha una relazione d’amore con una donna più matura. L’unico argomento su cui la differenza d’età si fa sentire è anche quello che non affrontiamo quasi mai: lei vuole dei figli. Tutte le sue amiche ne hanno o stanno per averne, e il suo orologio biologico avanza. Io non mi sento affatto pronto, e a volte mi chiedo perfino se ho davvero voglia di rimanere monogamo a vita con la stessa persona. Non ne parliamo mai, ma si capisce che la cosa la preoccupa molto, e che nel suo mondo ideale io sarei pronto a progettare un futuro insieme. Sono tormentato dai sensi di colpa al pensiero che, quando infine mi sentirò pronto per un impegno del genere (o peggio, quando mi renderò conto che non lo sarò mai), lei non sia più biologicamente in grado di avere dei figli, cosa a cui tiene davvero tanto. A complicare la situazione c’è il fatto che, di tutti i rapporti che ho avuto, questo è senza dubbio il più ricco d’amore, fiducia e rispetto.

–Bond Afflicted By Years

Parlagliene, BABY: “Ascolta, tu vuoi dei figli. Io non mi sento pronto, e non so se lo sarò mai. Non sono nemmeno così sicuro di voler essere monogamo a vita. Se dobbiamo separarci perché tu possa trovare una persona che vuole le tue stesse cose, e le vuole subito, io ci starò malissimo ma capirò”.

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Sono una ventiduenne che risiede in Asia centrale per lavoro e si occupa di cooperazione allo sviluppo. Ci sono altri quattordici expat che vivono a un’ora, massimo due da me, solo che otto sono già impegnati. Ho passato la vita a fare l’amica single, e in genere non mi dà fastidio. In questo momento, però, ritrovarmi circondata da coppie sta mettendo alla prova il mio benessere mentale. So che sono giovane, che dovrei concentrarmi su questa splendida opportunità e sulla carriera, ma a volte non riesco a non sentirmi sola, specie dal momento che non conosco bene la lingua, e che quelle quattordici persone sono le uniche nei paraggi a parlare inglese. Cosa devo fare?

–Single Anonymous Dame

Due conti. Dei quattordici expat che parlano inglese nelle vicinanze, otto sono accoppiati. Questo significa che sei di loro sono single come te, SAD. Mi rendo conto che, in termini strettamente numerici, la scelta non sia molto ampia, ma la percentuale – il 40 per cento degli expat nelle vicinanze è single – è, come direbbero i sociologi, statisticamente significativa. Concentrati sull’opportunità, sulla carriera e sul numero statisticamente significativo di single nelle vicinanze.

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Io e mio marito ascoltiamo il tuo podcast, grazie al quale abbiamo imparato a esprimere un po’ più apertamente i nostri desideri e i nostri bisogni. A parte questo, negli ultimi tempi lui si è rasato due volte i peli pubici. Entrambe le volte gli ho detto che a me la cosa fa passare l’eccitazione. Letteralmente: appena l’ho visto, mi sono asciugata. Mi ha risposto che capiva, ma adesso sta per fare un viaggio con degli amici e si è rasato di nuovo. Stavolta anche sul petto. Partendo dal presupposto che dica la verità e che queste potature non siano destinate ad altre donne (disse lei alzando gli occhi al cielo), lo trovi giusto nei miei confronti? Posso chiedergli di non farlo più? Non dovrebbe essere lui a voler smettere, sapendo che mi fa passare l’eccitazione? Devo andargli incontro anche su questo?

–Not Into Bald Balls

Ti sono vicino, anche se tra me e mio marito il problema non è eliminare i peli, bensì lasciarli crescere. Lui vorrebbe portare i baffi. La faccia è sua (così come le palle di tuo marito sono sue) e può farci quello che vuole (proprio come tuo marito). Ma anche la mia faccia è mia, e quando sulla sua ci sono dei baffi si rifiuta di sfiorarla. Come me, NIBB, anche tu non sei costretta a toccare tuo marito e/o i suoi attributi in assenza di peli pubici. Mio marito si fa crescere i baffi quando sono in viaggio, e io non mi lamento né smetto momentaneamente di seguirlo su Instagram. Finché le palle/l’inguine/il petto di tuo marito rimangono lisci solo a debita distanza, la questione non deve diventare un problema coniugale, a differenza del sospetto che si scopi un’altra donna (a cui magari piacciono le palle glabre?) o che stia pensando di scopare con altre. Di quello sì che ti conviene parlare.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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