31 luglio 2019 16:09

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Mi sono sposata giovane (a 21 anni) e sto con mio marito da sette anni. Nell’ultimo anno mi sono accorta che il mio calo della libido deriva probabilmente dal fatto che non mi eccita il nostro noioso, canonico tran-tran sessuale. Sono così poco appagata che preferirei non farlo. Ho cercato di parlargliene, ma lui dice che preferisce il sesso senza preliminari e senza “roba complicata”. Prima che ci incontrassimo, io ho fatto dell’ottimo sesso occasionale, ma succede che mi piace il BDSM, cosa che ho scoperto da poco avendo per un breve periodo un amante. Il segreto e i sensi di colpa li ho tenuti per me, ma ho detto a mio marito che mi piace il BDSM. Vorrebbe accontentarmi, ma si capisce che certe cose non lo eccitano. Lui nega perché almeno così facciamo sesso, ma non bastano un plug anale e uno schiaffo sul culo a fare un Dom. Ho provato a chiedergli se possiamo aprire la coppia, perché io possa realizzare le mie fantasie. Mi piacerebbe andare in un locale BDSM, ma a lui non interessa proprio. Ci è rimasto molto male e ha detto che andandoci ha paura di perdermi. Gli è anche sembrato che gli dessi un ultimatum. Io però gli ho detto che poteva tranquillamente rifiutare, e non per questo l’avrei lasciato. Da giovane pensavo di avere qualcosa di sbagliato perché tutti volevano la monogamia, ma a me non è mai sembrata importante. Non sono una persona gelosa e non mi darebbe fastidio se lui facesse sesso con altre. Anzi, il pensiero mi eccita, ma lui dice che non gli interessa. So che mi ama, e anch’io lo amo. Finora la mia unica soluzione è stata reprimere il desiderio di sesso BDSM, ma non so se può funzionare sul lungo periodo. Cosa devo fare? Tenere per me le mie fantasie? Farmi un altro amante o riprovare a chiedergli la coppia aperta? Abbiamo una figlia di tre anni, per cui il rapporto devo farlo funzionare.

– Want The Hard Truth

Due battute veloci prima di sfoderare l’artiglieria pesante: primo, sposarsi da giovani è una cattiva idea. Più giovani ci si sposa, stando a una vera montagna di studi, più aumentano le probabilità di divorzio. Ha senso anche istintivamente: la parte razionale del cervello – la corteccia prefrontale – non termina di formarsi fino ai venticinque anni. A vent’anni non dovremmo scegliere manco la tappezzeria, WTHT, figurati un compagno di vita. Secondo, la compatibilità sessuale di base (Csb) è essenziale per la riuscita di una relazione sessualmente esclusiva e mescolare il dna con una persona prima di aver appurato che quella ci sia non è una buona idea.

Risolti questi punti…

Illustrazione di Francesca Ghermandi

“WTHT sarà forse sorpresa di sentirsi dire che è solo una donna normale che si comporta in modo normale”, dice Wednesday Martin, autrice best seller nella classifica del New York Times, critica culturale e ricercatrice. “E come una donna normale, dopo sette anni di sesso monogamo che nemmeno rientra nei suoi gusti, è annoiata”.

Dici che un tempo pensavi di avere qualcosa di sbagliato, WTHT, e se mai il pensiero “cos’ho che non va?” dovesse tornarti, ti consiglio di leggere Untrue: why nearly everything we believe about women, lust, and infidelity is wrong and how the new science can set us free, l’ultimo libro di Martin.

“Sappiamo, da recenti studi longitudinali condotti in Germania, Finlandia, Stati Uniti, Regno Unito e Canada, che solo tra le donne la stabilità della relazione e la convivenza predicono un minor desiderio sessuale/noia”, dice Martin. “Dallo studio finlandese emergeva addirittura che, anche quando dichiaravano orgasmi più frequenti e migliori, le donne che avevano relazioni monogame da anni accusavano un calo del desiderio”. Anche nell’uomo eterosessuale il desiderio per il partner stabile con cui convive si affievolisce nel tempo, ma non in modo drastico come avviene alle donne. “Diversamente da quanto ci insegnano, per le donne – intese nel loro complesso – la monogamia ammazza il desiderio più che per gli uomini”, spiega Martin.

Insomma è questo che sappiamo finora – i risultati degli studi – ma nel settore dei consigli sessuali sono in pochi a valutarne le implicazioni. I professionisti del consiglio, di solito, dall’ultimo rubrichista alla star più pompata dei salotti pomeridiani, scelgono di ignorare le ricerche. Continuano a dire alle coppie infelici per assenza di sesso che sbagliano qualcosa, oppure che hanno qualcosa che non va. Se lui aiutasse di più in casa, se lei bevesse un bicchiere di vino – o si calasse un bel “Viagra femminile”, qualora l’industria farmaceutica ne inventasse uno che funziona, cosa che (attenzione spoiler) non succederà – scoperebbero come la notte che si sono conosciuti. È un consiglio non solo inutile, ma dannoso: lui aiuta di più, lei beve più vino, niente cambia e tutti pensano di avere qualcosa che non va. In realtà non hanno niente che non vada. Il punto non è una più equa suddivisione dei lavori di casa (che fa sempre bene!) o bere più vino (che fa bene ma non sempre!), è il desiderio di novità, varietà e avventura.

Stringiamo per un secondo il campo: il grosso problema, qui, è che tu sei annoiata. Niente preliminari? Niente di complicato? Se anche uno fosse al cento per cento per il sesso canonico, nel giro di qualche anno si annoierebbe comunque. O di qualche minuto. Dopo aver rischiato il matrimonio per curare la noia (con l’amante), hai chiesto a tuo marito di smuovere un po’ le cose – di aiutarti a combattere la noia – introducendo nella vostra vita sessuale il BDSM, andando nei locali BDSM e perlomeno valutando la possibilità di aprire la coppia (stavolta in modo etico). E se è vero che un piccolo sforzo con il BDSM tuo marito lo ha fatto (plug anali, schiaffi sul culo), ha anche escluso i locali BDSM e l’apertura della coppia. Ma siccome lui il BDSM lo fa senza trasporto perché “almeno così fate sesso”, quello che fa per te non funziona. E probabilmente non funziona nemmeno per lui.

Sotto sotto, WTHT, quello che tu stai dicendo – a me, se non a tuo marito – è che se lui non migliora nel BDSM sarai costretta a farlo con altre persone, e che tuo marito potrebbe imparare a farlo proprio nei locali BDSM dove non vuole andare. Il che ribalta la situazione: rischia di perderti se non ci va.

“Già una volta ha messo a repentaglio il suo matrimonio per poter fare BDSM”, dice Martin. “Suo marito non deve sapere di quell’amante, a mio parere, né diventare il miglior Dom del mondo. Ma ha il dovere di riconoscere che i desideri di lei contano. Stabilendo quella base, di solito anche altre cose si sistemano più facilmente. Diventa più facile parlare di monogamia. Del proprio bisogno di essere dominati. Più facile ideare una soluzione”.

Non sto dicendo che la coppia aperta sia la soluzione alla noia per tutte le coppie, né lo dice Martin. Ci sono un sacco di ragioni legittime per cui due persone possono preferire che la coppia sia o rimanga monogama. Ma due persone che si impegnano a rimanere sessualmente esclusive per il resto dei loro giorni e vogliono al tempo stesso conservare una vita sessuale appagante – e chiuse o aperte che siano, le coppie con una vita sessuale appagante hanno più probabilità di rimanere insieme – devono riconoscere che la noia è un nemico letale. E se è vero che la decisione deve essere condivisa, e che la parola ultimatum fa paura, in certi casi far arrivare i rinforzi non è solo il modo migliore per sconfiggere la noia, ma anche l’unico per salvare la coppia.

Un paio di settimane fa ho detto a un marito frustrato che forse era il caso di parcheggiare la sua passione per il cuckolding finché i figli erano piccoli. Lo stesso vale per te, WTHT. Ma tuo marito deve quantomeno riconoscere la legittimità dei tuoi desideri e sforzarsi di più per soddisfarti.

“La cultura eterosessuale tende a identificare il sesso con il coito perché a far godere gli uomini è il coito, e perché ancora privilegiamo il piacere maschile”, dice Martin. “Ma osservato attraverso una lente paritaria, ciò che desidera WTHT non sono ‘preliminari’ o ‘roba complicata’. È sesso, e prima suo marito abbandona questo suo feticismo del coito = sesso, riconoscendo che il piacere di lei conta tanto quanto il suo, prima diventerà per sua moglie un vero compagno”.

Per la cronaca: una coppia non deve essere aperta per essere eccitante, il BDSM non dev’essere pazzescamente complicato per essere appagante, e fare serata insieme non deve per forza significare cena e film. Può anche voler dire fare un salto in un locale BDSM, dove tuo marito avrà la possibilità di imparare, anche solo osservando (per ora) come diventare un Dom migliore.

Potete trovare Wednesday Martin su Twitter. Qui trovate i suoi libri, blog, video e altro.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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