28 giugno 2022 16:33

Le scadenze settimanali incombono, e questa rubrica è stata scritta prima che la corte suprema annullasse la sentenza Roe contro Wade.

Sapevamo che era in arrivo, grazie alla fuga di notizie, ma questo non rende la notizia meno devastante (chi ha diffuso il documento? Io scommetto su Ginni Thomas.) E adesso che si fa? Possiamo manifestare, donare soldi, e possiamo votare come fa la destra da cinquant’anni, ovvero ricordandoci che le nomine alla corte suprema hanno un peso. Ma se volete attivarvi qui e ora per far incazzare chi sta festeggiando la sentenza Dobbs contro Jackson Women’s Health Organization, valutate l’ipotesi di fare una donazione alla Rete nazionale statunitense di aiuto finanziario all’aborto. Anzi, non limitatevi a valutarla, fatela subito. Sarà una battaglia lunga, che dovremo combattere non solo per restituire alle donne il diritto di decidere del proprio corpo, ma per proteggere tutti gli altri diritti che i conservatori vogliono strapparci: quello delle coppie eterosessuali a usare metodi contraccettivi, quello delle coppie omosessuali a sposarsi, quello di chiunque voglia godersi atti sessuali che non prevedano la penetrazione di un pene in una vagina (quando dicono che vogliono annullare anche la sentenza Lawrence contro Texas, come affermato da Clarence Thomas nelle sue motivazioni al voto, non intendono criminalizzare nuovamente solo gli atti omosessuali, ma anche molti di quelli eterosessuali; la Lawrence contro Texas invalidava le leggi contro la sodomia, e tutto ciò che non prevede l’ingresso di un pene in una vagina ricade nella definizione legale di sodomia). Se vivete negli Stati Uniti in uno stato dove l’aborto è diventato illegale da un giorno all’altro, qui potete trovare informazioni su come praticare quello farmacologico.

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Io e il mio compagno siamo una coppia eterosessuale con un grosso divario di età. Il più anziano è lui, e abbiamo una vita sessuale stupenda. Da qualcosa come quattro anni discutevamo della possibilità che io scopassi con qualcun altro. A lui, che è più grande e da giovane ha avuto più esperienze di sesso occasionale, sembrava giusto che potessi fare lo stesso (quando ci siamo messi insieme avevo poco più di vent’anni, e a parte lui sono stata solo con due altriuomini). All’inizio gli dicevo che non sentivo nessuna mancanza, ma con il tempo, parlandone e riparlandone, mi sono resa conto che per divertimento avrei voluto provare. Siamo appena tornati da una vacanza durante la quale ho conosciuto un tizio su un’app da incontri, che mi sono scopata (una sola volta e in modo sicuro) mentre il mio compagno guardava (non è un cuckold e non ha partecipato). È stato puro divertimento per tutti! Ho una domanda sul cosiddetto ormone dell’amore. Ho sempre sentito dire che, quando una donna fa sesso, il suo corpo produce ossitocina, un ormone che provoca un attaccamento emotivo al partner sessuale. Per me, in passato, è certamente stato così. Ma con quest’ultima scopata non ho avvertito il minimo trasporto emotivo! Non mi era mai successo di fare sesso occasionale in quel modo, e mi domando se questo “ormone dell’amore” non venga prodotto solo quando si è effettivamente in cerca di un legame. O forse non l’ho avvertito perché era presente il mio compagno? Sinceramente, ora mi sento legata a lui più che mai!

– Curious Casual Newbie

Per certi uomini – che siano cuckold o stag, ovvero maschi a cui, a differenza dei primi, piace condividere la partner senza desiderio di umiliazione – guardare la fidanzata che fa sesso con un altro significa partecipare. Il semplice fatto che il tuo compagno abbia “solo” guardato, quindi, non significa che il suo sia stato un puro atto di altruismo.

Quanto al tuo non aver stabilito un legame emotivo con lo sconosciuto delle vacanze…

“La sola ossitocina non basta a creare il legame”, risponde il dottor Larry J. Young. “Esistono meccanismi cerebrali che possono inibire la creazione di un legame dopo l’atto sessuale”. Il dottor Young è un neuroscienziato della Emory university, dove conduce complessi studi sugli ormoni e sul loro ruolo nella creazione dei legami affettivi.

“Non è corretto definire l’ossitocina come ‘ormone dell’amore’, anche se è una formula che i media usano spesso”, prosegue Young. “L’ossitocina amplifica – nel nostro cervello – il volto, l’odore e la voce della persona con cui facciamo sesso, inducendo il cervello a percepirli in modo acuto. Ma a creare la connessione è l’interazione tra ossitocina e dopamina, il neurotrasmettitore che crea il piacere intenso del sesso: in pratica, è l’interazione tra il piacere (dopamina) e le facoltà sensoriali dell’individuo (ossitocina) a creare un legame con il partner sessuale”.

E stando agli affascinanti studi del dottor Young, che si concentrano su un piccolo roditore chiamato arvicola delle praterie, è possibile godersi tutto il piacere/la dopamina che si vuole senza timore di sviluppare legami con sconosciuti, CNN, a patto che il legame con il proprio partner rimanga forte.

“Una volta stabilito un legame, il comportamento dei recettori cerebrali della dopamina cambia in modo tale da impedire al sesso occasionale con un’altra persona di crearne uno nuovo”, spiega il dottor Young. “Un tipo di recettore della dopamina aiuta a creare un legame, e l’altro lo inibisce. Gli individui non legati possiedono più recettori della dopamina del primo tipo. Formatosi il legame, acquista prominenza il recettore inibitorio, che quindi inibisce un nuovo legame”.

Il che significa, CCN, che puoi fare sesso con altri uomini in sicurezza – e in presenza o meno del tuo compagno – a patto che ti senta ancora legata al tuo partner principale, cuckold o meno che sia (intendo “in sicurezza” nel senso di “senza invaghirti di un altro”, non “senza rischio di contrarre infezioni sessuali). Serve però un’importante precisazione.

“Il risultato non è garantito al 100 per cento”, dice il dottor Young. “Se il legame con il partner principale si è affievolito, l’esperienza della tua lettrice potrebbe differire da quella di altre persone”.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Sono un uomo. Una mia amica sposata in coppia aperta mi ha detto che un nostro comune amico la saluta piazzandole ogni volta un vero e proprio bacio sulla guancia, anziché limitarsi a sfiorarla con la sua. È una cosa che fa solo con lei. Secondo la mia amica, il motivo è che lei ha rapporti intimi con un’altra persona del nostro gruppo (non suo marito) e che quindi l’amico in questione la considera “sulla piazza”. L’ho sentito con le mie orecchie dire che questa amica “ha voglia di darla”. Lui lo conosco da anni, e la situazione mi mette molto a disagio. La cosa assurda è che è in coppia aperta anche lui, e qualcosa dovrebbe averla imparata. Per esempio a essere meno ipocrita e più rispettoso. Secondo te dovrei dire qualcosa? E in che modo? Ho chiesto alla destinataria dei baci, che tra l’altro è una tua grande fan, e lei vuole restarne fuori.

– Bad At Creating Catchy Acronyms

Mettiamo che tu dica qualcosa, BACCA, ma senza coinvolgere l’amica. Il tipo di uomo secondo cui una donna in coppia aperta è sessualmente disponibile per tutti – non solo “ha voglia di darla”, ma di darla a lui – è anche il tipo di uomo dal quale qualsiasi ambiguità percepita nell’intimazione a “smetterla” sarà interpretata come il permesso di continuare esattamente come prima. Ne consegue che, se non puoi dirgli che la vostra amica ti ha esplicitamente detto che a) vuole che smetta, e b) che ti ha incaricato di dirgli di smetterla, lui si convincerà che la tua sia solo un’ipotesi (ovvero che la cosa non le piaccia e non voglia farsi il comune amico) e che la sua ipotesi (che a lei piaccia e voglia farselo) valga tanto quanto la sua. Potrebbe perfino tentare qualche acrobazia pseudofemminista e accusare te di essere il sessista che vuole controllarla: il corpo è suo, la guancia è sua, non devi parlare al posto suo, eccetera.

Per farlo smettere senza dirgli qualcosa personalmente, BACCA, la tua amica deve autorizzarti a chiarire in modo inequivocabile che è stata lei a chiederti di parlargli in sua vece (”Mi ha chiesto di dirti di piantarla, e te lo sto dicendo. Piantala. Se non mi credi, chiediglielo”). Lei, per contro, deve prepararsi alla quasi inevitabile domanda successiva (”Ma ti ho fatto sentire a disagio?!”), a delle scuse stucchevoli e vittimiste (”Oddio, perdonami! Ora mi sento un mostro!”) e/o ai tentativi di razionalizzazione (”Era una cosa in amicizia!”) che probabilmente seguiranno.

E se mai tentasse di baciarla ancora, l’amica dev’essere pronta a usare le parole (”No. Non mi va. Smettila”) e/o ad allungare una mano. Non perché lui gliela stringa (per poi magari tirarla a sé e baciarla), ma con il palmo rivolto verso il suo petto e il braccio teso (con il gomito ben dritto!) per non farlo avvicinare.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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