02 maggio 2017 14:18

Quando si tratta di vaccini, un tribunale degli Stati Uniti separa i fatti dalla fantasia, scrive Science. La rivista dedica la sua copertina alle “Vaccine wars”, per sconfessare i miti sui vaccini, riconoscere i rischi reali e corteggiare gli indecisi.

L’uso dei vaccini nel paese nordamericano incontra molti ostacoli. Secondo Science, uno dei motivi è il sostegno dato agli scettici da alcuni ambienti e dall’attuale occupante della Casa Bianca. A Washington ha sede il tribunale che si occupa dei danni causati dai vaccini. È stato creato sulla base di una legge del 1986, che ha stabilito il National vaccine injury compensation program e vi fa ricorso chi ritiene di aver avuto un danno provocato dalla somministrazione di un vaccino. Un team di esperti medici valuta in via preliminare la richiesta e la trasmette agli avvocati federali se pensa che i fatti presentati non siano sufficienti a sostenere la richiesta di danni. I risarcimenti sono finanziati con un’apposita tassa sui vaccini. Dal 1988, anno di inizio dell’attività, il tribunale ha valutato oltre 16mila richieste, per due terzi risultate perdenti, assegnando risarcimenti per 3,6 miliardi di dollari. Finora nessuno è mai riuscito a vincere una richiesta di danni per autismo. Il danno riconosciuto più spesso è quello alla spalla, causato da un errore nella tecnica di iniezione del vaccino.

Nel complesso, i dati del tribunale mostrano che il successo in questo tipo di cause è piuttosto raro rispetto alle dosi di vaccino distribuite: un riconoscimento di danno per ogni milione di dosi. Inoltre, ricevere un vaccino è meno pericoloso che restare non vaccinati, scrive Science. Per esempio, nel caso del tetano, sviluppa una reazione allergica lo 0,0006 per cento delle persone che riceve il vaccino, mentre la malattia risulta fatale nel 13,2 per cento dei casi negli Stati Uniti. Altri danni possibili, ma rari, sono la sindrome di Guillain-Barré e l’anafilassi, una reazione allergica potenzialmente letale.

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